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Dietro il sequestro lampo a Vittoria, dal rapimento all’ipotesi della “pax mafiosa”: 3 arresti – NOMI e VIDEO

Una latitanza durata più di un anno, un sequestro lampo consumato in poche ore e un’indagine che, in meno di tre settimane, ha ricostruito ogni passo dei rapitori. È il quadro tracciato dalla Procura distrettuale antimafia di Catania che questa mattina ha annunciato gli arresti di Gianfranco Stracquadaini, Stefano La Rocca e Giuseppe Cannizzo, ritenuti responsabili del sequestro del diciassettenne Gaetano Nicosia, avvenuto a Vittoria lo scorso 25 settembre.

Il giovane, portato via davanti ai suoi coetanei e trasferito su una seconda vettura, sarebbe stato tenuto nascosto per circa ventiquattr’ore in un luogo poi individuato dagli investigatori. A innescare l’azione della banda il furto di una Fiat Panda, rubata a Ragusa la sera precedente e usata per il blitz.

A coordinare le attività la DDA di Catania, mentre sul territorio hanno operato la Squadra Mobile di Ragusa, il commissariato di Vittoria, la SISCO e il Servizio centrale operativo. Un lavoro serrato, sostenuto da tabulati, videosorveglianza, pedinamenti elettronici e intercettazioni. Il materiale raccolto ha permesso di arrivare al covo in cui Stracquadaini si nascondeva: un’abitazione a Comiso, dove il 15 ottobre la polizia ha trovato anche due pistole calibro 7.65 con matricola abrasa.

Gli arresti per il sequestro di Gaetano Nicosia a Vittoria, le parole del procuratore Curcio

Il procuratore Francesco Curcio ha voluto sottolineare il profilo dell’uomo ritenuto il promotore del sequestro di Gaetano Nicosia: “Il capo della banda è una persona di notevole spessore. È stato latitante per molti mesi ed era gravemente indiziato per il tentato omicidio di un ex collaboratore di giustizia. Dai dati investigativi emerge che risulta gravemente indiziato anche di questo sequestro di persona“.

Un’indagine complessa, resa possibile – ha spiegato Curcio – grazie alla collaborazione tra più reparti: “Dobbiamo ringraziare la Polizia di Stato, che ha messo a disposizione della Direzione distrettuale antimafia risorse e professionalità. Il Servizio centrale operativo, le Squadre Mobili e la SISCO hanno lavorato in sinergia. Analizzando centinaia di dati, sono riusciti a ricostruire i fatti e persino a individuare il nascondiglio dove il ragazzo è stato tenuto”.

Dietro il sequestro lampo a Vittoria, dal rapimento all’ipotesi della “pax mafiosa”: 3 arresti – NOMI e VIDEO
La conferenza sul sequestro di persona di Vittoria

Le indagini proseguono

La vicenda, però, non si chiude qui. L’inchiesta prosegue per accertare eventuali complicità e decifrare il contesto mafioso sullo sfondo. “Bisogna chiarire meglio il contesto in cui è avvenuto il sequestro e le alleanze che ci sono dietro”, ha spiegato il procuratore. “La presenza tra gli arrestati di un esponente della Stidda lascia ipotizzare una ‘pax mafiosa’ tra Stidda e Cosa Nostra”.

Una convergenza criminale che, secondo gli investigatori, potrebbe spiegare la spregiudicatezza dell’azione e il metodo utilizzato. Un sequestro breve, mirato a esercitare pressione psicologica senza arrivare al pagamento del riscatto. Una dinamica osservata recentemente anche in altre province italiane. “La Dda di Napoli ha condotto degli arresti per un episodio simile”.

La Procura ha spiegato che le indagini continuano, mentre per i tre arrestati – un quarto uomo resta al momento senza capi di accusa – si sono aperte le porte del carcere. E per Stracquadaini, dopo oltre un anno di fuga, la latitanza è finita dove era iniziata: con nuove accuse, e un quadro accusatorio ancora grave.

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