Per il sindacato, la disputa è tutt'altro che chiusa. L'invito fatto in queste settimane ai lavoratori è stato quello di fare accesso agli atti per acquisire l'intera documentazione che sta alla base alla richiesta
Un problema da risolvere dal punto di vista amministrativo. Nulla che possa essere regolarizzato con un intervento della politica. È il punto che la Uila Uil ritiene di avere portato a casa sulla vicenda delle migliaia di lavoratori forestali dell’antincendio a cui la Regione ha chiesto di restituire somme erogate oltre un decennio fa, e poi ritenute non dovute sulla base di una sentenza della Cassazione la cui interpretazione è contestata dal sindacato.
L’ultima novità è arrivata in seguito a una comunicazione inviata alla Uila Uil dal capo di gabinetto vicario della Presidenza della Regione Siciliana.
La diffida va avanti
“Ci dichiariamo massimamente soddisfatti della risposta che ha indirizzato, tramite il nostro legale, ai lavoratori forestali che hanno diffidato il Comando del Corpo Forestale ad annullare la richiesta di rimborso degli arretrati contrattuali percepiti chiedendo contemporaneamente l’accesso agli atti”, dichiara il segretario provinciale di Palermo Giuseppe La Bua in riferimento alla nota firmata da Margherita Rizzo. In merito alle richieste inoltrate dal legale che sta seguendo, tramite il sindacato, le sorti dei lavoratori, Rizza ha replicato specificando che fanno “riferimento ad affari di natura gestionale non riconducibili alle attribuzioni presidenziali, bensì al Comando del Corpo forestale”.
Parole che per la Uila Uil portano con sé un significato chiaro: la partita va giocata sul piano amministrativo e la politica deve rimanerne fuori. Il punto non è secondario. Nei mesi scorsi, all’Assemblea regionale siciliana erano stati presentati emendamenti alla legge finanziaria, poi non approvati, che puntavano a concedere la possibilità di rateizzare le restituzioni. Un modo per attutire il peso degli oneri economici a cui improvvisamente i lavoratori sono stati esposti, ma che di fatto legittimava la pretesa degli uffici regionali.
“Riteniamo che correttamente la Presidenza della Regione abbia con ciò dichiarato che la controversia non rientra nella sfera politica e va risolta in campo amministrativo. Chi, dalle parti del Comando o dell’assessorato al Territorio o ancora di qualche sindacato autonomo o forze politiche, pensava a una soluzione politica magari al ribasso, è smentito dalla posizione assunta dalla Presidenza della Regione. Chi, dalle medesime parti, cercava coperture istituzionali, deve rassegnarsi. La vicenda – continua il segretario La Bua – non può che concludersi soltanto con l’annullamento delle procedure di recupero e con la restituzione delle somme che sia il Comando sia il dipartimento Sviluppo rurale hanno sottratto ai lavoratori”.
Il riferimento al dipartimento Sviluppo rurale riguarda la situazione dei forestali stagionali addetti alla manutenzione dei boschi. Questi ultimi, a differenza dei colleghi dell’antincendio, hanno già pagato le somme richieste dalla Regione tramite trattenute mensili in busta paga.
I nodi da sciogliere
Per il sindacato, la disputa è tutt’altro che chiusa. L’invito fatto in queste settimane ai lavoratori è stato quello di fare accesso agli atti per acquisire l’intera documentazione che sta alla base alla richiesta di restituzione delle somme erogate, in seguito a un accordo che nel 2009 fu stipulato all’epoca del governo Lombardo e poi non ritenuto più sufficiente in seguito al pronunciamento della Suprema Corte in una vicenda inerente un ricorso presentato da un singolo lavoratore, che contestava le tempistiche con cui gli arretrati dovevano essere pagati dalla Regione. Tra i punti ancora da chiarire c’è la reale notifica degli atti interruttivi della prescrizione: tantissimi lavoratori affermano di non averli mai ricevuti. “Si tratta di una vicenda su cui va fatta chiarezza, ma per noi il problema va risolto a monte. Quelle somme spettavano ai lavoratori e non devono essere restituiti, a prescindere dall’avvenuta prescrizione o meno”.