La Regione siciliana ha attivato la Sala operativa unificata, operativa 24 ore su 24 per rispondere alle richieste di soccorso. Lo scorso anno oltre 50 mila ettari andati in fumo.
Aiutati da una stagione estiva arrivata in ritardo, senza temperature estremamente calde o venti di scirocco, la “stagione degli incendi” non è ancora partita, ed è il momento giusto per attivare tutte le possibili contromisure a quella che è ormai da anni una vera piaga per il territorio regionale. A questo scopo, è stata attivata la sala operativa unificata permanente regionale (Soup), con sede a Palermo, negli stessi stabili del corpo forestale della Regione Siciliana.
La sala operativa, attiva da qualche giorno, è presidiata dal personale del corpo forestale, con servizio 24 ore su 24, sempre reperibile sia telefonicamente che via mail o fax. L’istituzione della sala operativa è stata comunicata dal dirigente del corpo forestale, Salvatore Di Salvo, che ne ha reso noto l’avvio ai diversi enti coinvolti, dalla protezione civile, alle prefetture, dai vigili del fuoco ai servizi ispettorati ripartimentali delle foreste. Non è stata ancora definita la modalità di partecipazione delle aliquote di personale del dipartimento del corpo nazionale dei vigili del fuoco e del dipartimento di Protezione civile, parte attiva della convenzione stipulata nel mese di maggio scorso.
Il servizio ripartimenti forestali e il centro operativo regionale (Cor) del corpo forestale regionale si occuperanno del concorso aereo per gli incendi non boschivi o d’interfaccia e del collegamento radio-telefonico con tutta la struttura operativa sul territorio regionale. “Pertanto, in ordine alla ratifica degli atti autorizzativi per interventi aerei di protezione civile e in specie le eventuali richieste di concorso aereo per incendi non boschivi o d’interfaccia – scrive Di Salvo – di competenza del corpo nazionale dei vigili del fuoco, le stesse dovranno essere ratificate dai propri comandi provinciali ai centri operativi provinciali del Corpo forestale, competenti per territorio”.
Tale procedura è fondamentale, ed è già stata disciplinata per le passate stagioni Aib (anti incendio boschivo) al fine di evitare disservizi ed eventuali sovrapposizioni di competenza. Già nel corso della campagna Aib 2021 e 2022 si era cercato di creare un coordinamento tra le forze in gioco, con la sottoscrizione di una convenzione fra il dipartimento regionale della Protezione civile, il corpo forestale e il dipartimento regionale sviluppo rurale, e tale collaborazione si era concretizzata anche nell’organizzazione di 7 incontri territoriali per migliorare la sinergia fra tutti gli operatori delle diverse strutture nelle attività di previsione, prevenzione, contrasto ed emergenza connesse al rischio incendi.
Quest’anno il raccordo tra le forze in campo è stato potenziato coinvolgendo, sin dalle fasi della formazione, il comando regionale del corpo nazionale dei vigili del fuoco per gli interventi aerei. Tra le novità di quest’anno, un ulteriore incremento della formazione dei volontari per accrescere il numero del personale operativo sia nella sorveglianza sia nello spegnimento degli incendi. È stato istituito, inoltre, un presidio rurale a Cammarata, nell’Agrigentino, che si va ad aggiungere a quello di Montemaggiore Belsito, nel Palermitano. L’accordo prevede anche la partecipazione a progetti congiunti di ricerca e sperimentazione, l’apertura di presidi stagionali dei Vigili del fuoco in aree protette, nelle isole minori e nelle località a maggiore afflusso turistico.
Importante sarà la condivisione delle banche dati e delle piattaforme informatiche, strumenti di supporto decisionale fondamentali, e una più stretta collaborazione tra le sale operative per un ruolo maggiormente incisivo della Sala operativa unificata permanente. Nella speranza, quest’anno, di riuscire a fare meglio, sia in termini di prevenzione degli incendi che di efficienza nello spegnimento di quelli in corso, rispetto all’anno precedente. Secondo i dati forniti dal corpo forestale regionale, nel 2022, tra il primo giugno e il 15 ottobre sono stati 9.954 gli incendi sul territorio regionale, per circa 8.420 ettari di superficie boschiva e 47.396 ettari di superficie non boschiva andati a fuoco. Sul totale, circa 1.700 sono classificabili come boschivi.
La provincia che segna il maggior numero di incendi è Catania, con 1.771 eventi, ma è Palermo a denunciare la perdita del maggior numero di ettari di verde persi. Tra danni ambientali e costi di estinzione, sono andati in fumo circa 22 milioni di euro; di questi cinque milioni e mezzo solo per gli aerei. Sono stati necessari 842 interventi con elicotteri, e 567 volte i canadair si sono alzati in volo, con un costo orario medio, rispettivamente, di 3.600 e 4.500 euro, oltre a 6 mila operai forestali antincendio stagionali.