Oggi e domani chiusi uffici pubblici, scuole ed esercizi commerciali non essenziali. La Regione dichiara lo stato d’emergenza. Il capo della Protezione civile , Curcio: "Squadre da altre regioni"
CATANIA – È stato di emergenza, deliberato dal governo regionale, in attesa del peggio. Mentre si contano i danni della devastazione della forte ondata di maltempo che si è abbattuta su Catania e provincia, con oltre 600 mm di pioggia caduti tra domenica e martedì, e in attesa del vero e proprio Medicane che dovrebbe arrivare sulla costa orientale della Sicilia già questa sera, il presidente della Regione Nello Musumeci si è mosso per chiedere al Governo nazionale di sostenere l’Isola colpita. La ricognizione dei danni – per la quale sono già stati attivati gli uffici regionali della Protezione civile, del Genio civile e degli Ispettorati agrari, si legge in una nota della Regione, sarà possibile solo dopo il cessato stato di allerta, che potrebbe protrarsi fino a domenica.
Nel frattempo si corre ai ripari anche a Catania dove il sindaco, a conclusione del vertice in prefettura con il capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, tenuto conto delle previsioni meteo, ha stabilito la chiusura, per le giornate del 28 e 29 ottobre, delle scuole, degli uffici pubblici e degli esercizi commerciali non essenziali ai fini del pubblico servizio ai cittadini, come le farmacie e le attività commerciali di prodotti alimentari.
D’altro canto, lo stesso Curcio ha parlato di modelli che mostrano che il peggio potrebbe ancora dover arrivare. “Nelle prossime ore – ha detto – ci aspettano momenti che possono essere complicati e fenomeni che potrebbero essere intensi, ci attendiamo un peggioramento sensibile. Il comandante dei vigili del fuoco ha già predisposto squadre aggiuntive da altre regioni – ha aggiunto – e c’è attenzione a livello nazionale”. Ci si attrezza, dunque, per le prossime ore, mentre crescono le richieste di interventi. Da parte di Confindustiria, ad esempio, e del presidente Antonello Biriaco che sottolinea l’urgenza di continuare nei lavori di sistemazione della zona industriale, tra quelle più a rischio. “Abbiamo già avviato tra le nostre imprese una ricognizione delle criticità e chiederemo per questo l’attivazione degli ammortizzatori sociali – ha affermato – Ma da subito occorre prevedere un piano d’emergenza rafforzato per Pantano D’Arci mettendo in campo uomini e mezzi adeguati”.
Sulla necessità di adeguare alcune infrastrutture e di prevedere somme per farlo, insiste il consigliere comunale Manfredi Zammataro, presidente della commissione urbanistica. “Non si può non evidenziare come dal 2018 ad oggi il Governo Regionale abbia finanziato lavori per oltre 400 milioni di euro per mitigare combattere il dissesto idrogeologico del nostro territorio – ha dichiarato. Purtroppo però, l’attuale evento drammatico deve stimolare ad una ulteriore ed approfondita riflessione sull’utilizzo dei fondi del Pnrr. L’attuale portata delle condotte per le acque meteoriche dei comuni, alla luce delle ingenti quantità di acqua caduta in queste ore (circa otto ore ininterrotte a Catania), deve essere oggetto di interventi strutturali – ha aggiunto. Saremo vigili affinché Roma dia risposte serie e concrete a Catania”.
I geologi, invece, puntano il dito sulla massiccia cementificazione della zona pedemontana. “Gli eventi disastrosi che hanno colpito la fascia ionica siciliana ed in particolare la città di Catania, da un lato sono il frutto della spiccata antropizzazione e cementificazione dell’area pedemontana sud orientale etnea, che ha ridotto l’infiltrazione delle acque meteoriche nel sottosuolo – ha commentato Fabio Tortorici, Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geologi – dall’altro, sono la conseguenza della mancata realizzazione di adeguate opere di regimazione e smaltimento delle acque bianche”.
Vigili del fuoco siciliani in prima linea, ma mancano mezzi, uomini e attrezzature
CATANIA – “Si chiedono a chi di competenza progetti finalizzati alla salvaguardia del territorio siciliano e al Dipartimento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico interventi mirati in risorse umane, mezzi ed attrezzature, per consentire una risposta certa in termini di soccorso alla popolazione”. Lo scrivono i sindacati dei Vigili del fuoco Fp Cgil Vvf Sicilia, Fns Cisl Sicilia e Uil Pa Vf Sicilia sottolineando come “l’ondata di maltempo che ha colpito il territorio del catanese ha messo in luce, per l’ennesima volta, la fragilità del territorio siciliano”.
“Oramai da troppi anni – dicono – non si provvede a mettere in campo dei progetti finalizzati alla messa in sicurezza del territorio e piani operativi atti a permettere una risposta rapida ed efficiente”. I sindacati del Vigili del fuoco della Sicilia esprimono “vicinanza e solidarietà alla popolazione etnea colpita da questa calamità”. “Il personale Vigili del Fuoco di Catania e di tutta la Sicilia, nonostante le criticità di organico denunciate a tutti gli organi preposti – concludono i sindacati – ha risposto, come sempre, in modo immediato e con professionalità prestando soccorso alla cittadinanza, mettendo in salvo persone e beni, come già accaduto durante l’emergenza incendi dell’estate appena trascorsa”.
E i commercianti “alzano” barriere davanti ai negozi
CATANIA – È una corsa contro il tempo quella dei commercianti di Catania che, temendo possano ripetersi le scene di ieri, si preparano a fronteggiare l’annunciato peggioramento delle condizioni meteo. Molti ieri i negozi e i bar rimasti chiusi con i gestori che puliscono i locali e i loro arredi danneggiati dall’acqua. Molti i commercianti che si preparano al peggio e corrono ai ripari facendo installare delle barriere davanti ai negozi.
“Ieri c’è stato il finimondo – dice Venerando Mascolino, responsabile di una gelateria nel centro storico – e stiamo contando i danni. L’acqua è entrata nel negozio per 5-10 centimetri. Poi per fortuna è defluita però è rimasto del lavoro da fare e un sacco di sporcizia . Speriamo che giovedì e venerdì non arrivi quello che è previsto. Intanto ci prepariamo…”.