PALERMO – Ricorrono tra poco più di un mese gli ottant’anni dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, rispettivamente il 6 e il 9 agosto del 1945 con le ormai disastrosamente note bombe atomiche battezzate dalle forze americane Little Boy e Fat Man. Rispettivamente e letteralmente, dall’inglese Ragazzino e Uomo grasso o Ciccione. Ottant’anni dopo, quel ricordo entra in maniera quasi surreale nel Parlamento più antico del mondo: l’Assemblea regionale siciliana.
Il dibattito sulla Palestina all’Ars
Il dibattito sulla Palestina, voluto con forza dalle mozioni del Partito democratico e dal Movimento 5 stelle – e rinviato di una settimana per assenza del governo dopo settimane di reiterata richiesta per indisponibilità del governo – ha rievocato le pagine più buie della storia bellica recente. Sala d’Ercole, ieri, ha dato vita al dibattito con il Governo rappresentato dagli assessori Albano, Aricò, Messina e Savarino.
Trasversale la condanna al governo dello Stato di Israele, quindi al governo di Benjamin Netanyahu. Lidia Adorno, deputata regionale del Movimento 5 stelle, ha dato il via allo “sfogo” della deputazione regionale siciliana urlando il colpevole ritardo della discussione nata per discutere delle azioni criminali di Israele su Gaza e oggi esperita mentre l’ordine del giorno dovrebbe essere la guerra contro l’Iran e l’intervento belligerante degli Stati Uniti con l’inevitabile coinvolgimento – diretto o indiretto – della Sicilia, estensione Nato nel Mediterraneo e territorio che ospita la base a stelle e strisce di Sigonella e il sistema di comunicazione militare strategica Muos di Niscemi.
Il Governo siciliano, come anche il Parlamento, non hanno alcuna autorità in materia di difesa, di politica estera, di diplomazia internazionale. Ma dopo ottant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale la deputazione siciliana, e anche quella di altre regioni come Emilia Romagna, Puglia e Toscana, ha deciso che ogni organo rappresentativo della popolazione deve prendere una posizione netta sulla guerra, sulla “mattanza” – come definita dal deputato del Pd Mario Giambona – che è in atto in Palestina, contro l’escalation che si sta perseguendo senza fare alcuna pressione sul governo nazionale italiano perché porti sul proscenio internazionale le istanze degli italiani raccolte di regione in regione.
Dalla Palestina all’Iran, da Israele a Sigonella
Dalla Palestina all’Iran, da Israele a Sigonella, tutto è entrato nella discussione sulle mozioni presentate all’Ars, con interventi di ognuno dei circa venti deputati presenti. Si sono pronunciati in favore del discusso “due popoli e due Stati” anche i deputati di maggioranza Marchetta e Pace della Democrazia cristiana, La Rocca Ruvolo e Pellegrino di Forza Italia. Il capogruppo forzista Stefano Pellegrino ha però anche preso le parti della politica condotta dal Governo nazionale.
Giambona, del Pd, e Ismaele La Vardera di Controcorrente hanno tra l’altro ricordato gli impegni presi dal presidente Renato Schifani, infine disattesi, di essere presente e di adoperarsi per la disponibilità della Sicilia ai canali umanitari dei palestinesi in fuga. Le mozioni del Pd e del M5s hanno fatto da sfondo alla discussione mentre una nuova mozione era stata aggiunta e depositata da La Vardera, con richieste di impegno del Governo regionale altrettanto chiare. Primo fra tutti di “richiedere formalmente e con urgenza al Governo della Repubblica italiana, una relazione dettagliata e ufficiale sul ruolo operativo svolto dalla base di Sigonella, dal sistema Muos e dalle altre installazioni militari presenti in Sicilia nel contesto del conflitto Iran-Israele”.
Sulle mozioni a tutela del popolo palestinese e sulla condanna al premier israeliano Netanyhau l’Ars è stata d’accordo, nei limiti dei deputati presenti che erano in maggioranza di opposizione. Intesa anche sul non confondere le istanze e le intenzioni. Dal capogruppo di Forza Italia ai capigruppo degli altri gruppi, incluse le opposizioni, è stato sottolineato il messaggio di giudizio verso il governo israeliano e non verso il popolo ebraico e che le mozioni non devono essere confuse con quanto adesso in corso sullo scenario iraniano. “L’allargamento della guerra in Medio Oriente con il conflitto tra Israele e Iran – ha detto il capogruppo Pd Michele Catanzaro – non deve offuscare il disastro umanitario in corso a Gaza, dove l’esercito guidato da Netanyahu sta portando avanti un vero e proprio genocidio nei confronti del popolo palestinese”. L’immagine che le opposizioni hanno lasciato della seduta sono stati i guanti rossi indossati a Sala d’Ercole per rappresentare le mani sporche di sangue che i deputati non vogliono avere quali complici di un genocidio.
La deputata dem, e adesso anche vice segretaria regionale del partito in Sicilia, ha ricordato a Sala d’Ercole che Palermo è gemellata con due città palestinesi: Betlemme e Khan Yunis. Carlo Gilistro, del M5s, ha invece ricordato che il sito militare sensibile di Sigonella si trova vicino a uno degli insediamenti industriali e a rischio più grandi della Sicilia. Critico invece il capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars Giorgio Assenza in ordine agli interventi dei deputati. Assenza ha definito la mozione in discussione “abbastanza sbilanciata” perché non si fa riferimento all’azione di Hamas e perché l’interruzione delle relazioni non interrompe i rapporti con il governo Netanyahu ma con lo Stato di Israele.
L’obiettivo, secondo Antonello Cracolici, era “un atto politico, forte, e non solo una proclamazione di indignazione” verso quanto sta accadendo a Gaza e nell’intera Palestina. Ultimo intervento quello di Nello Dipasquale, del Pd, che ha chiuso il cerchio tornando all’indignazione della collega pentastellata Lidia Adorno sulla decisione della maggioranza in conferenza dei capigruppo di depotenziare la mozione eliminando dalla mozione l’impegno a interrompere gli accordi, di ogni natura, con il governo di Israele.
Neanche la sospensione dell’Aula per una capigruppo ha trovato la sintesi tra la mozione dell’opposizione e l’emendamento della maggioranza. Alla ripresa dei lavori il presidente ha pertanto dichiarato chiusa la discussione rinviando a oggi pomeriggio la votazione, sperando che la notte possa portare consiglio per trovare la quadra.

