Il vicepresidente Armao: “Testo snello, si concentrerà su alcune misure”. Confronto in commissione Bilancio all’Ars subito dopo Pasqua
Dovrebbe essere approvata oggi in giunta la legge di stabilità regionale, almeno è quanto ha dichiarato il vice presidente della Regione ed assessore all’Economia Gaetano Armao. “Un disegno di legge snello che si concentra su alcune misure tra cui quella delle Super Zes – ha detto Armao -. Fermo restando che si dovrà interloquire con l’assemblea e valutare qual è l’orientamento dei partiti di maggioranza e stabilire se confermare questa linea di stringatezza o rafforzarla, ma queste sono valutazioni che faremo in sede parlamentare dopo il confronto con la commissione bilancio a partire da subito dopo Pasqua”.
Il vice presidente ha spiegato l’impostazione del bilancio: “Il documento segue la linea che abbiamo finora impostato, cioè quella di un bilancio di equilibrio che continua il farraginoso e duro confronto con lo Stato che però ha portato grandi opportunità per la Sicilia come la riduzione del concorso alla finanza pubblica, il riconoscimento di trasferimenti importanti, a partire da quella condizione di insularità mia riconosciuta alla Sicilia che consente di avere un disponibile iniziale di 100 milioni di euro, ma con delle quote congelate in attesa che si definiscano gli accordi con lo Stato, come per altro sta avvenendo anche al comune di Milano”.
Insanabile frattura tra Musumeci e Miccichè
Una volta approvato dall’esecutivo di Musumeci, il ddl andrà in Aula per l’approvazione da parte dell’Ars, dove peraltro i partiti sono alle prese con alleanze e crisi, soprattutto il centrodestra, dove si fa insanabile la frattura tra i due presidenti, della Regione Musumeci e dell’Ars Miccichè. Quest’ultimo infatti con le sue dichiarazioni non fa mistero di considerare l’attuale governatore un candidato debole, non in grado di ottenere voti sufficienti a riconquistarsi la poltrona. “Contro Musumeci vince anche un gatto – ha detto il presidente di Palazzo dei Normanni -. Pd e M5S hanno un elettorato che li vota comunque, a prescindere dal candidato, e vale il 35 per cento. Per vincere Musumeci deve prendere almeno il 36%, invece non arriverà al 30%. In queste elezioni perde di almeno 20 punti”.
Miccichè: “Il problema di Musumeci per le elezioni è Cateno De Luca”
Ed evidenzia il problema di presentare più candidati della stessa coalizione. “Il problema di Musumeci è Cateno De Luca perché è un altro candidato di centrodestra. Quando io ho fatto il 61-0 era perché non c’era nessun altro a destra. Io non ne sono convinto, ma secondo alcuni De Luca potrebbe avere più voti di Musumeci“. Miccichè attacca direttamente il presidente della Regione: “Musumeci è la persona più sleale che conosca, non porta a termine un impegno. Cinque anni fa lo avevamo candidato perché aveva detto che avrebbe fatto un solo mandato e invece ora vuole la ricandidatura”.
La replica del presidente Musumeci
Non si fa attendere la replica il coordinamento di DiventeràBellissima: “Musumeci pensa solo a governare e a rappresentare la Sicilia con orgoglio. E i sondaggi confermano il gradimento del lavoro fino ad oggi fatto da Musumeci e dai suoi assessori. I capricci li lasciamo al commissario regionale di Forza Italia o al Presidente dell’Assemblea? A noi interessa tornare a vincere con il centrodestra per continuare a dare risposte ai siciliani”.
De Luca: “Non capisco come si possa dire che sono un candidato del centrodestra”
De Luca si è definito sbalordito dalle dichiarazioni di Miccichè da cui prende le distanze: “Non voglio essere strumentalizzato in queste faide interne che appartengono al centrodestra – dice l’ex sindaco di Messina -. Negli ultimi 4 anni non sono mai stato invitato a una riunione del centrodestra quindi non capisco come si possa dire che sono un candidato di centrodestra. Noi stiamo puntando a un trasversalismo”. Per De Luca la competizione elettorale deve essere nelle mani degli elettori anche se non risparmia critiche sulla sua decisione di ricandidarsi: “Io non sono l’Anti Musumeci anzi ribadisco che è giusto che Musumeci, in quanto governatore uscente, sia ricandidato. Poi sulla scia di quello che ha fatto ci sarà una competizione e vedremo chi vince. Potrei dire che io sono il big sponsor della ricandidatura di Musumeci e lo dico anche a Miccichè. Non so se Musumeci avesse un patto col centrodestra – ha aggiunto – ma io ricordo bene quando a fine della sua campagna elettorale disse che lui non sarebbe stato ricattabile perché avrebbe fatto solo 5 anni e avrebbe detto tanti no. Cos’è cambiato? Gli chiederei: hai detto a tutti sì rispetto ai no che dovevi dire?”