Maggioranza in frantumi, tempi lungi e stipendi a rischio. Oggi si riprende con una riunione dei capigruppo presieduta da Gianfranco Miccichè per comprendere come poter uscire dall'impasse
Procede a passo di lumaca l’esame della Legge di stabilità da parte dell’Assemblea regionale siciliana.
Anche ieri l’ostruzionismo delle opposizioni ha avuto la meglio, con la Giunta guidata da Nello Musumeci tradita anche dai franchi tiratori tra le fila di una maggioranza che appare in frantumi.
Così Pd e M5s per ben due volte, con il voto segreto, sono riusciti a fare andare sotto il governo.
Il colpo più pesante è stato quello sulla norma che disciplina la convenzione
per la gestione da parte della Bei dei fondi Jeremie da destinare alle
alle piccole e medie imprese che il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao avrebbe dovuto firmare con la Banca.
Armao, in fumo fondi alle Pmi
Arrabbiatissimo Armao: “Sarebbero stati disponibili cento milioni per finanziamenti a tasso 0 alle imprese siciliane senza merito bancario un emendamento farisaico del Pd, che ha richiesto il voto segreto, sostenuto dai Cinquestelle, determina l’impossibilità di procedere alla stipula dell’accordo di finanziamento con la Bei perché viene meno la copertura delle spese eventuali di cui all’art 8 dell’accordo stesso, la cui previsione è stata ritenuta imprescindibile”.
“Nonostante l’interesse espresso dalle imprese – ha aggiunto – questa è la risposta di chi dovrebbe dare soluzioni alla crisi dell’economia. Noi non molliamo”.
Ma il problema non è dell’opposizione, bensì della maggioranza allo sbando: ieri in aula Pd e M5s hanno fatto il bello e il cattivo tempo, a riprova che il tentativo compiuto ieri dal centrodestra di trovare un accordo sulla manovra è fallito.
Oggi si riparte alle 12.30, dopo una riunione informale dei capigruppo, per comprendere come andare avanti.
Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, proporrà una sua ricetta perché senza intesa, con un ddl di 160 articoli, di questo passo il traguardo appare davvero molto lontano.
Con il rischio che la Regione, alla fine della prossima settimana, non potrà pagare nemmeno gli stipendi del personale.