Nonostante le dichiarazioni della vigilia da parte del presidente dell'Assemblea, Micciché, l'aula tornerà a riunirsi domani per affrontare i tanti nodi ancora da sciogliere, a cominciare dai ristori
Nonostante le buone intenzioni, l’Ars non è riuscita a chiudere la manovra questa sera.
Anzi, rimangono da sciogliere i nodi più complicati e in particolare l’art.2: “la vera finanziaria”, l’ha definita qualche giorno fa Gianfranco Miccichè.
Ma soprattutto i riflettori dei gruppi parlamentari sono puntati sui “ristori” per le categorie produttive colpite dalla crisi economica dovuta alla pandemia: nel testo c’è ben poco.
Il grosso, è stato il refrain dell’intera seduta parlamentare, sarà inserito in un ordine del giorno che l’Assemblea approverà insieme alla manovra: conterrà le priorità da indicare al governo Musumeci, che poi agirà in via amministrativa dopo avere fatto un altro giro in commissione Bilancio.
Non si conosce ancora l’importo: l’assessore al Bilancio Gaetano Armao ieri in aula parlava di una cifra compresa tra 200 e 300 milioni di euro. Si tratta di fondi extra regionali da riprogrammare, sui quali il governo ha già attivato colloqui col ministro per il Sud, Mara Carfagna.