Ars, M5S: “Province? Schifani pensa solo a garantire poltrone, ci batteremo per assicurare servizi ai cittadini”

Ars, M5S: “Province? Schifani pensa solo a garantire poltrone, ci batteremo per assicurare servizi ai cittadini”

Daniele D'Alessandro

Ars, M5S: “Province? Schifani pensa solo a garantire poltrone, ci batteremo per assicurare servizi ai cittadini”

Redazione  |
mercoledì 19 Aprile 2023

Il Movimento 5 Stelle torna all'attacco del ddl sulla reintroduzione delle Province: "Accellerata solo per accordi in vista delle elezioni"

I deputati reginali del Movimento 5 Stelle componenti della commissione Affari Istituzionali all’Ars, Martina Ardizzone ed Angelo Cambiano, attaccano nuovamente il disegno di legge progettato dal governo Schifani in merito alle Province.

“Il disegno di legge Schifani incardinato oggi in commissione punta solo a garantire le poltrone, non ad assicurare i servizi al cittadino – le parole degli esponenti del M5S – Così non va, i diritti dei siciliani sono e rimarranno sempre la bussola che orienta il nostro cammino e per i quali ci batteremo”.

I pentastellati hanno voluto mettere a nudo anche un’altra pecca del testo, sottolineando che “stiamo parlando del nulla, se prima da Roma non arriva l’abrogazione della legge Del Rio. Perfino Fratelli d’Italia, primo partito di maggioranza e al governo nazionale, ha chiesto di non accelerare sui lavori, ma di attendere l’eventuale norma nazionale, di fatto contraddicendo la volontà del governo Schifani di cui fanno parte”.

“Reintroduzione Province accellerata da necessità di agevolare accordi politici per le amministrative”

“Pare evidente – ha proseguito Cambiano – che l’accelerazione sui lavori sulla reintroduzione delle Province sia dettata più dalla necessità di agevolare accordi politici in vista delle imminenti amministrative che dal concreto interesse nei confronti dei servizi da rendere alla collettività”.
“Il testo – dice Martina Ardizzone – non solo non prevede adeguate risorse per garantire i servizi, ma non contempla nemmeno quelle per sostenere il costo dell’organo politico, pari a circa 10 milioni di euro che finirà per gravare sui bilanci degli enti, con prevedibili contraccolpi sulla già disastrata manutenzione delle strade e delle scuole dove spesso non è nemmeno possibile assicurare il riscaldamento agli alunni”.

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