Dietro l’attrito andato in scena oggi a Sala d’Ercole ci sono disaccordi bilaterali all’Assemblea. Crepe nella maggioranza che l’opposizione sfrutta, incuneandosi tra le fratture. Si offre facile occasione con la variazione di bilancio quater, ed in particolare le due lunghe tabelle allegate al disegno di legge per gli articoli 49 e 50.
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Quelle contenenti centinaia di interventi in favore di comuni siciliani, con misure che partono da 25mila euro e che rischieranno di rendere il ddl variazione di bilancio la manovra dei campi da padel. La novità introdotta dalla procedura che l’Ars ha introdotto con questa quarta manovra finanziaria riguarda la firma che gli emendamenti recano, quindi la paternità ufficiale degli interventi proposti invece di una non ufficiale riconducibilità. Sono quindi emersi i nomi e sono cambiati gli indirizzi di finanziamento per il territorio da sagre ad interventi strutturali, quindi anche campi da padel.
L’era del padel siciliano
“È ufficiale: in Sicilia è finita l’era della corrente turistica, è iniziata quella sportiva. In questa manovra – sbotta sarcastica nel suo intervento in aula Stefania Campo del M5s – ci sono finanziamenti per campetti di padel e calcetto da un capo all’altro dell’isola. Altro che stop alle mancette, come ipocritamente si è detto da più parti”. Standing ovation dalla maggioranza per l’accorato intervento di Giuseppe Lombardo, del gruppo Sud chiama Nord di Cateno De Luca, qualche ora dopo l’inizio della discussione, che ha diffidato l’aula: “Lezione di morale non ne accetto da nessuno!”. Nella sostanza però si è discusso per ore, e molti interventi erano nel merito tecnico della manovra ed in particolare sulla realistica fattibilità degli impegni di spesa per gli interventi negli enti locali.
Dubbi su favori al figlio di Ignazio La Russa
Antonio De Luca ha insistito sulla constatazione che quella che “sembra la lista della spesa dei deputati” altro non è che l’equivalente del maxi emendamento con le mancette, redatto dalla sola maggioranza quando l’opposizione aveva abbandonato la commissione Bilancio. Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana, ha difeso l’effetto che risorse messe a terra sul territorio producono per le economie locali. Gli interventi sono stati innumerevoli, e gli attacchi sono stati anche molto duri. La deputata Cinque stelle Cristina Ciminnisi ha sottolineato la presenza in manovra di 200 mila euro “per la realizzazione e promozione delle manifestazioni rallistiche inserite nel calendario ACI Sport nazionale o licenziate da ACI”, a capo della quale è il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. Ismaele La Vardera, di Controcorrente al Gruppo misto: “Rifiutata quota di 300 mila euro, non sono in vendita, denuncerò tutto alla corte dei conti”.
Lombardo (SdC): “Pregiudizio politico”
Se il per Giuseppe Lombardo “il pregiudizio sulla manovra non è sostanziale ma politico”, le intenzioni per l’opposizione è di rallentare i lavori e ricorrere quanto più possibile al voto segreto per fare attivare i franchi tiratori che potrebbero affossare norme care al presidente della Regione come lo stanziamento per Sicilia Digitale e la copertura per il piano South working. Renato Schifani non ha partecipato alla discussione generale, gravata tutta sulle spalle dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. Il presidente della Regione è stato chiamato in causa spesso però, e sempre in merito agli annunci resi sulle “mancette” che non ci sarebbero più stati.
I pugili si studiano cercando aperture per ritrovare il dialogo
Il primo round, come sul ring per i pugili, ha visto oggi i deputati studiarsi ed i gruppi fare leva per riaprire il dialogo. Dopo vari rinvii, la discussione sulla manovra è partita con circa cinque ore di confronto. Tutti i deputati si sono alternati con lunghi interventi, indice del fatto che non ci sono intese su come procedere e si prende tempo. Mancata la sintesi ad inizio lavori d’aula, la manovra quater potrebbe andare per le lunghe a Sala d’Ercole e la discussione generale ne ha dato evidenza tanto più se si considera che sul ddl pesano oltre duemila emendamenti d’aula da discutere se il parlamento siciliano non riesce a trovare una soluzione politica.
Sul tavolo due opzioni, ed una delle quali guarda alla legge di stabilità – che tra qualche settimana dovrà già essere trasmessa all’Ars – come soluzione stralciando parte della manovra quater lievitata da meno di venti fino a 54 articoli. Ma per questa soluzione serve intesa nella maggioranza, ed al momento non sembra esserci.
Assenza apprezza il surplus della Regione che va in manovra
Poco prima delle venti l’aula è stata momentaneamente sospesa dal presidente vicario Nuccio Di Paola perché nel corso dell’intervento del deputato leghista Salvo Geraci gli animi a Sala d’Ercole si erano scaldati parecchio. Ha chiuso la discussione generale il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, confermando all’opposizione che la manovra è tale e non una variazione, ma difendendo la positività ed apprezzando il surplus finanziario della Regione che ne consente il volume. Domani i gruppi si affronteranno sull’articolato, discutendo i singoli articoli e le migliaia di emendamenti, e salvo colpi di scena con tagliole la votazione finale dovrebbe arrivare comunque la prossima settimana.

