Il presidente della commissione Antimafia siciliana, Antonello Cracolici, martedì 11 novembre alle ore 15.00 presenterà all’Ars la relazione sull’attività svolta dalla commissione in queste settimane.
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I temi della seduta martedì
Alla seduta della Commissione Antimafia saranno presenti anche il commissario dello Stato per la Regione Siciliana, i prefetti delle nove province dell’Isola e le associazioni antimafia. La relazione, approvata all’unanimità dalla Commissione Regionale Antimafia, presenterà il quadro generale sullo stato dell’organizzazione mafiosa e sul fenomeno corruttivo nella Regione emerso dalle audizioni e dalle indagini della commissione.
Cracolici: “Alla Regione episodi ripetuti di corruzione”
“Non appena riceveremo gli atti dell’inchiesta avvieremo un’indagine della commissione Antimafia. Ma va detto con molta onestà che al di là delle indagini che abbiamo fatto e che faremo c’è un dato incontrovertibile: ciò che emerge in questa Regione era già scritto. Il passato sta ogni giorno mangiando un pezzo di futuro”. Così il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici sulla maxi inchiesta della Procura di Palermo su presunti appalti truccati in Sicilia che sta coinvolgendo nomi eccellenti della politica, dell’imprenditoria, della sanità e delle forze dell’ordine dell’isola.
“La Regione Siciliana – ha aggiunto Cracolici sull’inchiesta – oggi è un luogo di intermediazione, con episodi ripetuti di corruzione anche di poche migliaia di euro: è questo l’elemento caratterizzante dell’attuale stagione politica. A ciò si aggiunge che la pratica clientelare è il tratto distintivo di ogni attività amministrativa e di governo“. “Le indagini fin qui emerse – ha osservato Cracolici – evidenziano solo un parziale spaccato di un sistema che purtroppo è molto più pervasivo e diffuso e che investe la classe politica oltre che funzionari pubblici, ma anche una quantità sempre più crescente di intermediari e faccendieri che sono tornati, ammesso che ne fossero mai usciti, a presidiare i corridoi delle strutture pubbliche di questa Regione, dalle aziende sanitarie alle società partecipate, agli enti vigilati dalla Regione, agli stessi assessorati”.

