Non è ancora stata depositata la mozione di sfiducia al Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, annunciata ieri in una conferenza stampa dalle opposizioni. La mozione è stata illustrata all’Ars dai capigruppo di Pd, Michele Catanzaro, del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca e dal leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, iscritto al gruppo Misto.
L’opposizione alla raccolta delle firme
La mozione era stata definita nella due giorni di ritiro a San Martino delle Scale, lo scorzo weekend. “Stiamo raccogliendo le firme”, fanno sapere all’Adnkronos i rappresentanti delle opposizioni.
Gli obiettivi della mozione di sfiducia a Renato Schifani
“La mozione poteva contare pure cento pagine, per quanto si poteva scrivere sui motivi per sfiduciare il presidente della Regione, ma abbiamo scelto di concentrarci solo sui maggiori”, dice il capogruppo del Movimento 5 stelle Antonio De Luca. Michele Catanzaro, capogruppo del Partito democratico all’Ars, tratteggia il governo che si vuol sfiduciare come “un governo di approssimazione e di emergenza” con un presidente “bloccato sulla poltrona”. Ad agosto, ricorda Catanzaro, Renato Schifani ha “tentato di mettere il bavaglio al parlamento ed ai parlamentari” pur essendosi sempre dichiarato un parlamentarista. In altre parole, tentativo di staccare la spina o meno, l’opposizione vuole arrivare a puntare il dito contro il governo, costringendo il presidente della Regione in Aula prima della discussione sulla legge di stabilità.
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