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Ars, ancora respinto il ricorso di Primavera: Giuffrida resta deputato

Ars, ancora respinto il ricorso di Primavera:  Giuffrida resta deputato
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Dichiarato inammissibile l’istanza di revoca presentata da Santo Primavera, con quest’ultimo che faceva leva sulla sospensione della sentenza di ineleggibilità sul deputato catanese.

Adesso è ancora una volta deciso, Salvatore Giuffrida rimarrà regolarmente in carica all’Ars. La corte d’appello di Palermo ha infatti in queste ore dichiarato inammissibile l’istanza di revoca presentata da Santo Primavera, con quest’ultimo che faceva leva sulla sospensione della sentenza di ineleggibilità sul deputato catanese. Tra i due adesso – dopo il doppio ricorso – è ancora in corso un lungo contenzioso di natura legale.

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Una battaglia all’Ars che va avanti da tempo tra Giuffrida e Primavera

La sentenza da parte della corte d’appello di Palermo arriva dopo un contenzioso legale molto lungo tra i due, ancora in corso. Questo, ha visto una prima svolta lo scorso gennaio, quando la corte d’appello di Palermo aveva dichiarato Giuffrida ineleggibile alle ultime elezioni a livello regionale, determinandone quindi la decadenza. E così, conseguentemente, ci fu l’innesto di Santo Primavera come subentrato al posto di Salvatore Giuffrida da parte della Assemblea Regionale Siciliana, con tanto di giuramento alla fine del mese.

Giuffrida però, andato avanti con la sua battaglia legale per ottenere nuovamente il suo ruolo presso l’Ars, ha impugnato attraverso i suoi legali la sentenza davanti alla Cassazione, chiedendo alla corte d’appello la sospensione della sentenza. E dunque, dopo il parere favorevole arrivato da parte della procura, a maggio scorso la corte ha accolto la richiesta di Giuffrida, consentendo a quest’ultimo di rientrare presso il suo ruolo all’Ars in attesa della decisione definitiva.

Dopo un nuovo tentativo di reclamo avviato da Primavera, la nuova domanda respinta e la richiesta di quest’ultimo giudicato ancora inammissibile. Adesso, il passo successivo sarà pronunciato dalla Cassazione.