PALERMO – Un tesoretto da oltre due milioni e mezzo con cui finanziare, durante l’anno, iniziative di ogni risma. All’ombra delle finanziarie e delle manovre di bilancio, che finiscono puntualmente per far parlare di sé per la distribuzione di fondi che faticano a scollarsi di dosso lo stigma della mancetta, un altro piccolo bacino di risorse pubbliche alimenta le attività dell’Assemblea regionale siciliana. Sono i contributi a cui possono ambire enti pubblici, associazioni, realtà del terzo settore, fondazioni ed enti di diritto privato che non perseguano fini di lucro.
A disciplinarne le modalità di concessione è un regolamento interno a Palazzo dei Normanni. L’ultima volta è stato aggiornato la scorsa primavera. Prevede che, almeno due settimane prima dello svolgimento, gli organizzatori presentino “esclusivamente tramite invito per posta elettronica” la richiesta di contributo – per un massimo di 15mila euro – fornendo una descrizione dell’evento e indicando data e luogo in cui lo stesso si terrà e impegnandosi a fornire i giustificativi ai fini della rendicontazione delle spese sostenute.
La palla, dopodiché, passa al presidente dell’Ars, ruolo che in questa legislatura è svolto da Gaetano Galvagno…

