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Artigiani moda al collasso, 200 imprese di Palermo in ginocchio

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Artigiani moda al collasso, 200 imprese di Palermo in ginocchio

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mercoledì 27 Gennaio 2021

La denuncia di Confartigianato Palermo. Dopo quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia da Covid-19, la manifattura italiana segna un calo di produzione del 12,6%, con una flessione più marcata per le imprese della moda.

Artigiani della moda al collasso. Nessun aiuto,
nessun ristoro, nessun governo, che sia nazionale o regionale, che ponga
l’attenzione su chi produce nel settore della moda.

Dopo quasi un anno dallo scoppio
dell’epidemia da Covid-19, la manifattura italiana segna un calo di
produzione
del 12,6%, con una flessione più marcata per le imprese della
moda, per il quale Confartigianato più volte ha indicato l’urgenza di più
consistenti e diffusi interventi di sostegno. L’analisi Istat dei dati sul
commercio estero, indica nei primi 11 mesi del 2020 una caduta di 10,7 miliardi
di euro del made in Italy della moda, pari ad un calo del 20,3%.

Eppure stiamo parlando di un mondo di
eccellenze, bellezza, savoir faire. Un universo ricchissimo di saperi, di competenze
e di grandi capacità creative. Quello dell’artigianalità italiana 
rappresenta l’anima più autentica dell’Italia e il suo più importante
patrimonio. 

“Le imprese della moda hanno bisogno di
un intervento robusto – dice Francesca Pipi, coordinatrice del
settore moda di Confartigianato Palermo – . C’è una necessità, una
urgenza per meglio dire, di azioni di sostegno per il rilancio di tutte le
imprese del settore moda”.

I dati nazionali parlano di grandi numeri con 56
mila aziende con 464 mila addetti, di cui il 67% sono micro e piccole
imprese. Si tratta di un settore ad alta vocazione artigiana, con 36 mila
imprese artigiane che danno lavoro a 157 mila addetti, un terzo
dell’occupazione del settore.

E a Palermo i numeri dimostrano che si
tratta di un settore di grande rilevanza, con 203 aziende con 442 addetti,
tutti impegnati in imprese di micro e piccole imprese. Un settore ad alta
vocazione artigiana, con 141 imprese artigiane che danno lavoro a 306 addetti,
più di due terzi (69,2%) dell’occupazione del settore.  

“Una fetta di questi artigiani, sono siciliani,
palermitani. Che chiedono e invocano il nostro intervento. Noi – aggiunge Francesca
Pipi – non possiamo non sollecitare il governo affinché preveda dei ristori,
dei bonus guardando al calo di fatturato di queste aziende. Ristorando chi ha
perso e chi sta perdendo. Serve un piano ampio di interventi che
restituiscano slancio al comparto manifatturiero simbolo del made in Italy nel
mondo, che ha subito i peggiori effetti della crisi da Covid-19”.

Il valore artigiano delle sartorie,
delle aziende che producono nel settore moda, è spesso nascosto dietro ai capi
di grandi marchi che si trovano poi sugli scaffali dei negozi, oggi chiusi a
Palermo e in Sicilia per via della zona rossa.

“Questo valore artigiano – conclude la Pipi
–  sta dietro le quinte ma non deve
essere dimenticato da chi assegna bonus e ristori. Chiediamo a gran voce un
intervento ai nostri politici, al governatore della Regione Nello Musumeci e  all’assessore regionale alle Attività
Produttive, Girolamo Turano. I nostri artigiani sono in ginocchio. E gli aiuti
concreti, quelli veri, non sono più rinviabili”.

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