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Asp Catania: parte la campagna di vaccinazione antinfluenzale

Asp Catania: parte la campagna di vaccinazione antinfluenzale
Via alla campagna di vaccinazione antinfluenzale

La campagna di vaccinazione antinfluenzale, avviata il 20 ottobre, proseguirà fino al 28 febbraio 2026 e ha l’obiettivo di proteggere le persone più vulnerabili

In concomitanza con l’arrivo della stagione autunnale prende il via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025/2026, promossa dalla Regione Siciliana e coordinata, sul territorio provinciale dall’Asp di Catania, attraverso il dipartimento di prevenzione. La campagna, avviata il 20 ottobre, proseguirà fino al 28 febbraio 2026 e ha l’obiettivo di proteggere le persone più vulnerabili, riducendo il rischio di complicanze e ricoveri legati all’influenza stagionale.

Per rafforzare la governance delle attività vaccinali e migliorare il coordinamento tra le strutture operative e la medicina del territorio, il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, ha incontrato ieri i rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta per condividere le modalità operative e rafforzare la collaborazione con la rete della medicina territoriale, elemento essenziale per garantire una copertura capillare e uniforme della popolazione provinciale.

“Desidero ringraziare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per il loro costante impegno e per il contributo fondamentale che offrono ogni anno alla campagna antinfluenzale – ha detto Laganga Senzio -. Grazie al loro lavoro e alla collaborazione con i nostri servizi territoriali, possiamo puntare a obiettivi di copertura vaccinale sempre più alti. Questa sinergia, che rappresenta uno dei punti di forza del nostro Sistema sanitario provinciale, costituisce anche la base per sviluppare forme di collaborazione più organiche, non solo nell’ambito delle vaccinazioni ma anche nei programmi di prevenzione e di screening, a beneficio della salute dei cittadini e della comunità”.

Presenti all’incontro il direttore sanitario, Giovanni Francesco Di Fede; il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi; il direttore dell’Uoc Epidemiologia, Mario Morello; il dirigente responsabile dell’Uos Coordinamento operativo attività vaccinali, Gabriele Giorgianni; il direttore dell’Uoc Trattamento Economico, Roberta La Rocca; il direttore dell’Uoc Risorse Umane Convenzionate, Carmelo Petralia; il direttore dell’Uoc Cure Primarie, Cinthya Aloisi.

E i rappresentanti sindacali Filippo Di Forti (Fimp), Domenico Grimaldi (Fimmg), Sergio Lombardo (Smi), Giuseppe Paternò (Cisl Medici) e Cataldo Sottosanti (Snami).

Perché vaccinarsi

L’influenza può non essere un semplice malanno di stagione. Nei soggetti più vulnerabili – anziani, persone con malattie croniche, donne in gravidanza, bambini piccoli – può causare complicanze anche gravi, come bronchiti, polmoniti o scompensi di patologie preesistenti. La vaccinazione resta quindi il modo più efficace per prevenire la malattia e le sue conseguenze, proteggendo non solo sé stessi ma anche le persone più fragili che vivono accanto a noi. Vaccinare i bambini, in particolare, non significa soltanto proteggere loro, ma anche difendere i nonni e le persone più fragili in famiglia. I più piccoli, infatti, tendono a contrarre e diffondere il virus con maggiore facilità. Ridurre la circolazione dell’influenza tra loro aiuta a creare una sorta di scudo protettivo intorno agli anziani e alle persone fragili, che sono le più esposte alle complicanze. È un semplice gesto di prevenzione, ma con un grande valore collettivo: un modo concreto per rendere più sicura la stagione invernale per tutti.

Chi deve vaccinarsi

Come indicato nella Circolare Regionale 2025/2026, la vaccinazione antinfluenzale è gratuita e raccomandata per:

· le persone dai 60 anni in su;

· chi è affetto da patologie croniche (respiratorie, cardiache, metaboliche, renali, oncologiche, immunitarie, epatiche, ecc.);

· le donne in gravidanza, in qualunque trimestre e nel periodo post-partum;

· i bambini da 6 mesi a 6 anni;

· il personale sanitario e sociosanitario;

· gli ospiti di Rsa e strutture per lungodegenti

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