Il concorso bandito dall’Asp di Enna servirà a coprire i posti vacanti negli organici delle strutture ospedaliere. Il termine per presentare la domanda scadrà il prossimo 19 giugno
ENNA – È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana il maxi bando per 112 posti di dirigenti medici bandito dall’Azienda sanitaria provinciale di Enna per la copertura dei posti vacanti negli organici delle strutture ospedaliere.
Si tratta in particolare di 42 posti per Rianimatori, 15 posti per i Pronto soccorso, 7 per Radiologi e Medicina Generale, 6 per Neonatologia e Cardiologia, 5 per Pediatria e Laboratorio di analisi, 4 per Ortopedia e Malattie infettive, 2 per Geriatria, Oncologia, Dermatologia, Otorinolaringoiatria ed Anatomia patologica, ed 1 per Medicina Nucleare.
La scadenza per la presentazione delle domande
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 19 giugno prossimo.
“È un ulteriore tentativo, che si aggiunge ai tanti già compiuti – ha dichiarato il direttore generale dell’Asp, Francesco Iudica – per assicurare pienezza di offerta sanitaria e serenità di lavoro nei reparti, oggi costretti a turni massacranti e a ridurre l’offerta di salute”.
Iudica ha aggiunto: “Non lo rendiamo noto per cercare meriti o consensi, assumere il personale che serve è niente più che il nostro dovere, ma per dare maggiore diffusione possibile alla notizia, perché tutti quanti hanno interesse a partecipare possano farlo e perché chi conosce parenti o amici che lavorano altrove possa coinvolgerli e spingerli a cogliere l’occasione per investire nella propria terra la propria professionalità”.
“Sappiamo tutti – ha aggiunto il dg dell’Asp – come i medici manchino ovunque in Italia ed in Sicilia e che le aree interne, come Enna, soffrono ancora di più di una scarsa attrattività per i giovani laureati, potendo trovare più favorevoli e comode opportunità di lavoro nelle aree metropolitane.
“E dunque – ha concluso – tutti siamo chiamati a collaborare per favorire l’immissione in servizio di nuovi medici. Serve a salvare le strutture, a migliorare la qualità dell’offerta, ad aggiornarla, per dare futuro alla sanità ennese”.