MESSINA – Il Piano dei 100 giorni dell’Asp Messina con visite sette giorni su sette e dalle otto alle 24 con incentivi e assunzioni di nuovi medici. L’Asp Messina chiamerà gli utenti in attesa per informarli sulla loro richiesta.
L’obiettivo non più rinviabile è abbattere le liste d’attesa che tanti problemi stanno creando. Ci sarà in un secondo step anche il coinvolgimento dei medici di medicina generale e delle strutture private. Le modalità organizzative con cui l’Asp Messina, capofila di questo Piano che coinvolge tutte le aziende sanitarie del territorio, si muoverà fino a settembre, sono state illustrate dal commissario straordinario Giuseppe Cuccì e dalla direttrice sanitaria Lia Mulè nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Geraci.
Si prevede una spesa, per le strutture di diretta competenza dell’Asp Messina, di circa tre milioni di euro, che saranno a carico della regione così come i finanziamenti che chiederanno nell’ambito dello stesso Piano, Policlinico, Papardo e Piemonte Irccs. “Le linee strategiche che verranno adottate – dice Cuccì – sono l’aumento dei tempi di visita con apertura degli ambulatori da lunedì a domenica dalle otto a mezzanotte se necessario con la possibilità di implementare le attività dei nostri professionisti che già lavorano nel pubblico. Saranno 185 le prestazioni sanitarie che hanno priorità e che verranno effettuate nei primi giorni. Parallelamente, è cruciale prevedere l’assunzione di nuovo personale medico per garantire un servizio efficiente e di qualità. Solo con un incremento delle risorse umane e una gestione ottimizzata dei turni, sarà possibile rispondere efficacemente alle esigenze della popolazione e migliorare l’accesso alle cure”.
L’anello debole è proprio la mancanza di medici in particolare di alcune specialità. “Per questo abbiamo previsto orari aggiuntivi per chi è già in servizio con degli incentivi. Intanto pubblichiamo in continuazione nuovi bandi per assumere nuovo personale specie nelle strutture della provincia. Sono stato a Barcellona per organizzare l’apertura del pronto soccorso ma sono necessari medici che stiamo cercando di reclutare con avvisi alcuni pubblicati altri li stiamo predisponendo”.
Nei giorni scorsi il presidente Renato Schifani ha posto un ultimatum ai direttori generali e commissari delle aziende sanitarie siciliane, condizionando la loro permanenza ai vertici alla capacità di abbattere le liste d’attesa entro tempi certi. “Il richiamo del presidente noi lo accogliamo, – dice Cuccì- è giusto così, posso solo dire che questo Piano lo avevo preannunciato un paio di mesi fa, anche noi ci siamo sentiti in dovere di dare un significato alla nostra mission, già dal momento del mio insediamento a febbraio ho accertato la gravita della situazione e mi sono messo al lavoro”. Per il Commissario non è più possibile tollerare che i cittadini debbano aspettare mesi, se non anni, per ottenere servizi essenziali. Si debbono utilizzare da subito soluzioni radicali e innovative, migliorare l’efficienza e sfruttare la tecnologia nel rispetto delle normative attuali e dei budget previsti”.
Ha poi continuato Cuccì: “È stato necessario analizzare attentamente i processi esistenti e identificare le inefficienze che rallentano il flusso di lavoro. Si è dunque creato un gruppo di lavoro che studia le soluzioni per la revisione delle procedure operative che potranno contribuire a migliorare la gestione del tempo e delle risorse. Coinvolgere il personale in una formazione continua e promuovere la collaborazione tra i diversi livelli organizzativi sono passi essenziali per creare un sistema più efficace e resiliente”.
Questo approccio permetterà di trattare più pazienti in tempi più brevi. “È però essenziale – ha sottolineato Lia Murè – garantire che il personale medico e sanitario non subisca un sovraccarico di lavoro, mantenendo turni sostenibili e bilanciati. Per questo motivo stiamo portando avanti delle procedure per nuove assunzioni. Nel brevissimo termine dei 100 giorni faremo una vera medicina di prossimità, chi è già prenotato, parliamo di 15 mila persone, sarà chiamato direttamente dall’Asp per essere informato e indirizzato. Nel medio e lungo periodo per fare in modo di non accumulare ulteriormente liste d’attesa metteremo in campo altre azioni con programmazione diversa faremo degli incontri anche con i medici di famiglia che fanno già un buon lavoro ma necessita una maggiore coerenza e appropriatezza rispetto alle prestazioni” .