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Asp Palermo, ditte rinunciano all’appalto per la manutenzione: ora gli interventi costeranno di più

Asp Palermo, ditte rinunciano all’appalto per la manutenzione: ora gli interventi costeranno di più
Bandi – gare e documenti – Foto di Wesley Tingey su Unsplash

La rinuncia determinerà l’aumento dei costi per l’Asp di Palermo per i lavori in alcune strutture strategiche per la sanità. Ecco perché e cosa è successo.

Arriveranno a costare oltre un quinto in più, rispetto a quanto previsto in prima battuta, i lavori di manutenzione che nei prossimi quattro si svolgeranno in parte degli immobili di proprietà dell’Asp di Palermo.

Si tratta degli edifici che rientrano nell’area 4 e comprendono anche le strutture nelle isole minori di Ustica e Lampedusa. Quest’ultima, infatti, pur facendo parte geograficamente della provincia di Agrigento, fa capo all’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo.

La lievitazione delle spese non ha nulla a che vedere con l’aumento dei costi delle materie prime o dell’energia, come spesso accaduto negli anni successivi al Covid-19 e all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Stavolta, all’origine di tutto c’è stato un colpo di scena arrivato quando una gara d’appalto sembrava ormai definita.

I lavori di manutenzione all’Asp di Palermo, l’accordo quadro

La procedura indetta dall’Asp di Palermo riguardava uno dei lotti in cui l’azienda sanitaria ha suddiviso il proprio patrimonio immobiliare. Il bando metteva all’asta l’affidamento di un accordo quadro, formula con cui una stazione appaltante stipula un contratto con un operatore economico per un determinato periodo, nel corso del quale il privato dovrà occuparsi di effettuare i lavori che man mano verranno richiesti.

In sostanza, a differenza di quando si tratta di realizzare un’opera di cui si conosce il progetto, nel campo delle manutenzioni si è soliti chiudere accordi che poi, in base alle esigenze che emergeranno, saranno declinati da singoli e specifici contratti attuativi.

Ciò che si sa quando si partecipa alla gara è la durata dell’accordo – in questo caso quattro anni – e il valore degli interventi che potranno essere effettuati: l’Asp di Palermo ha messo sul piatto una somma pari a 4,2 milioni più Iva.

La gara e la rinuncia

Il bando prevedeva l’aggiudicazione della gara tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: su un totale di cento punti, 70 erano sarebbero stati assegnati in relazione al valore della proposta tecnica e i restanti 30 per il ribasso.

Su quest’ultimo punto il disciplinare specifica che “il ribasso percentuale s’intende applicato a tutti i prezzi unitari del prezzario unico per i lavori pubblici Regione Siciliana, nonché alle specifiche analisi dei prezzi redatte dalla Direzione dei lavori. I prezzi unitari, così ribassati – si legge – costituiranno i prezzi contrattuali da applicare alle singole quantità dei lavori previsti dal contratto attuativo”.

In altre parole il ribasso, trasformandosi in uno sconto sui singoli interventi di manutenzione, determinerà anche la quantità di lavori che potranno essere effettuati con il budget a disposizione dell’Asp.

Concluso l’esame delle buste, a luglio la commissione giudicatrice aveva individuato l’offerta migliore in quella presentata da Russo Costruzioni e Fi.Mi: le due imprese, che hanno sede a Casteldaccia (Palermo), avevano ottenuto il punteggio complessivo di 86,49 punti, dei quali 19,27 per l’offerta economica contenente un ribasso del 23 per cento.

Il mese successivo, però, le stesse imprese hanno comunicato all’Asp la decisione di fare un passo indietro. “In data 3 agosto, è pervenuta alla stazione appaltante la dichiarazione formale di rinuncia all’aggiudicazione dell’appalto sottoscritta dai rappresentanti legali delle società Russo Costruzioni e Fi.Mi”, si legge in un verbale.

Stando a quanto trapela da fonti vicine all’Asp, la decisione di rifiutare l’aggiudicazione dell’appalto potrebbe essere stata determinata dall’avere precedentemente già vinto un altro lotto per le manutenzioni e dalla conseguente difficoltà nel garantire le prestazioni in entrambe le aree.

Lo scorrimento

Preso atto della rinuncia, alla commissione giudicatrice non è rimasto altro da fare che scorrere la graduatoria contenente i nominativi dei 19 partecipanti.

Al secondo posto, con il punteggio complessivo di 75,30, si era piazzata l’associazione temporanea d’imprese formata dal Consorzio Unyon, con sede a Scafati (Salerno), la Damiga di Alcamo (Trapani) e Geom. Mistretta. La loro offerta economica aveva ottenuto il punteggio di 5,30 punti, frutto di un ribasso decisamente più contenuto: 6,33 per cento.

I maggiori costi per i lavori di manutenzione per l’Asp di Palermo

L’affidamento all’Ati guidato dal consorzio Unyon determinerà un aumento della spesa che l’Asp dovrà sostenere per i singoli interventi e, dunque, una riduzione della quantità di lavori di manutenzione che potranno essere fatti nel corso dei quattro anni in cui sarà in vigore l’accordo quadro.

Per capire di quanto saliranno i costi, si può partire riprendendo gli sconti sui singoli prezzi che erano stati offerti da Russo Costruzioni e Fi.Mi e dall’Ati Unyon-Damiga-Geom, Mistretta. Ipotizzando di trovarsi davanti a una voce del prezzario dell’importo di cento euro, Russo Costruzioni e Fi.Mi, presentando un ribasso del 23 per cento, avrebbero dato all’Asp la possibilità di pagare quella voce 77 euro. Con l’affidamento all’Ati guidato da Unyon, che ha presentato il ribasso di 6,33, la stessa voce del prezzario verrà pagata dall’Asp 93,67 euro.

In termini percentuali, l’aumento si aggirerà intorno al 21% rispetto all’offerta che Russo Costruzioni e Fi.Mi. avevano fatto, salvo poi pentirsi di avere partecipato alla gara.

Foto di Wesley Tingey su Unsplash