Il commissario Zappalà: “Task force dedicata per individuare tempestivamente i positivi”. “Tracciabilità dei clienti mediante le prenotazioni strumento utile in caso di focolai”
TRAPANI – Dopo il caso Covid che ha colpito il noto ristorante di Salemi, l’Asp di Trapani cerca di fare prevenzione, soprattutto in un settore ad alto rischio come quello della ristorazione.
“In collaborazione con l’Associazione Ristoratori Trapanesi – commenta Paolo Zappalà, commissario dell’Azienda ospedaliera di Trapani – continuiamo a lavorare per prevenire o, quanto meno, limitare il più possibile il contagio. Dopo il caso di Salemi è ancora più importante tenere traccia delle prenotazioni e dei clienti, in modo da fornirci, in maniera tempestiva, tutte le informazioni utili in occasione di eventuali focolai. Sono essenziali – continua – la collaborazione ed il rispetto delle regole da parte di tutti i cittadini”.
Il numero dei contagi continua a salire e, ad oggi, si contano 270 casi. “Per fortuna molti positivi sono asintomatici – dichiara Francesco Di Gregorio, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp -, ma questo aspetto ha fatto sì che, non sapendo di essere stati contagiati dal virus, il Covid si diffondesse”.
Rosaria Napoli, presidente dell’Associazione Ristoratori di Trapani e Sebastiano Corso, responsabile dell’Unità operativa Igiene degli Alimenti e delle bevande dell’Asp, hanno reso noto che il focolaio sviluppatosi a partire dal ristorante di Salemi è, finora, l’unico accertato nell’ambito della ristorazione che, nel trapanese, conta circa 2.700 attività registrate. “Noi eseguiamo regolarmente – ha affermato Corso – attività ispettiva sugli aspetti igienico-sanitari presso attività ristorative. Da quando è scoppiata la pandemia, vigiliamo anche sul rispetto dei protocolli anti Covid. Al momento sono state solo due le segnalazioni di non conformità”. “Abbiamo già individuato – ha detto il commissario Zappalà – una task force dedicata, nel caso fosse necessario, per recarci in loco e fare tamponi, in modo da velocizzare e individuare i positivi”.
Nel concludere, Rosaria Napoli traccia il rispetto che c’è tra imprenditore, cliente e rispetto delle regole dettate dai medici: “Noi ristoratori siamo già formati per rispettare le norme Haccp e garantire l’igiene degli alimenti, a questo abbiamo aggiunto tutte le prescrizioni per limitare il contagio (dal distanziamento dei tavoli alla sanificazione dei luoghi), facendo attenzione anche agli aspetti legati alla filiera dei nostri fornitori e alla tutela della salute nostra e dei dipendenti. Collaboriamo – conclude – con le autorità sanitarie per tutelare la salute pubblica ed il nostro sforzo che, in tal senso, è massimo”.