Sarebbero stati riscontrati ritardi, omissioni, informazioni parziali e comunicazioni non tempestive che avrebbero portato a una situazione allarmante.
Un controllo condotto dagli ispettori della Regione Siciliana porta alla luce una catena di presunte gravi mancanze nella gestione da parte della dirigenza generale dell’Asp di Trapani. Secondo quanto emerge dal documento dell’assessorato regionale alla Salute, sarebbero stati riscontrati ritardi, omissioni, informazioni parziali e comunicazioni non tempestive che avrebbero portato a una situazione allarmante: 3.308 esami istologici sarebbero rimasti nei cassetti dell’Azienda sanitaria, con alcuni pazienti costretti ad attendere fino a otto mesi per ottenere il proprio referto.
L’intervento del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha deciso di inviare gli ispettori in Sicilia per approfondire la vicenda dei ritardi nella consegna dei referti istologici. Il controllo ministeriale inizierà la prossima settimana e mira a far luce su un caso che ha suscitato grande clamore dopo l’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè. Quest’ultimo aveva richiesto chiarimenti sul caso di Maria Cristina Gallo, un’insegnante che ha ricevuto il proprio referto istologico con otto mesi di ritardo, quando il tumore era già al IV stadio.
Secondo la relazione degli ispettori regionali, anche il ministro della Salute Orazio Schillaci sarebbe stato indotto a sottovalutare la gravità della situazione, poiché gli uffici ministeriali avrebbero ricevuto dati parziali forniti dall’Asp di Trapani.
Le accuse mosse alla dirigenza dell’Asp di Trapani
Nel dossier consegnato al governatore Renato Schifani dall’assessorato regionale alla Salute, vengono contestate sette principali criticità alla gestione dell’Asp di Trapani:
- Nomina tardiva del direttore sanitario aziendale: La nomina è avvenuta solo a settembre 2024 e non risultano atti relativi al coinvolgimento del responsabile del rischio clinico e qualità nella gestione della vicenda.
- Carenza di anatomopatologi: L’Asp ha giustificato i ritardi con la mancanza di specialisti nel reparto, ma i dati della Siapec (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica) indicano che il numero di diagnosi effettuate dai medici locali è stato notevolmente inferiore rispetto agli standard previsti.
- Sottodimensionamento dei carichi di lavoro: Dall’analisi dei dati forniti dall’Asp emerge che il numero di esami istopatologici eseguiti tra il 2022 e il 2024 risulta molto inferiore ai parametri di riferimento.
- Mancanza di linee guida e procedure: Durante il controllo del 3 marzo 2025, non è stata fornita alcuna evidenza documentale di linee guida adottate in conformità alle direttive del Ministero della Salute.
- Mancata centralizzazione del servizio di anatomia patologica: Sebbene fosse stata disposta dal direttore sanitario pro tempore, la misura è stata attuata solo nel terzo trimestre del 2024, aggravando i ritardi.
- Disparità nei tempi di refertazione: I dati raccolti dall’assessorato indicano che il tempo medio di refertazione degli esami istologici dovrebbe essere tra i 10 e i 20 giorni lavorativi, ben lontano dagli otto mesi riscontrati in alcuni casi.
- Organizzazione interna inefficiente: La mancanza di un coordinamento efficace tra il personale e l’assenza di un sistema di monitoraggio in tempo reale hanno contribuito ai ritardi nella consegna dei referti.
La necessità di fare chiarezza sulla vicenda
Sollevate forti preoccupazioni per la tutela della salute pubblica. “I ritardi accumulati nell’erogazione di prestazioni indispensabili, che devono essere garantite con la massima tempestività, hanno generato allarme nella popolazione e messo a rischio la salute dei cittadini”, si legge nel rapporto dell’assessorato regionale alla Salute.
Il controllo ministeriale farà ulteriore chiarezza sulla vicenda, mentre resta da capire quali provvedimenti verranno presi nei confronti della dirigenza dell’Asp di Trapani per evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro.