All’alba di oggi Capaci è stata teatro di un assalto in pieno stile cinematografico. Un gruppo di malviventi ha preso di mira l’ufficio di un distributore Eni, sfondandone l’ingresso con un furgone rubato. Il mezzo, un Iveco Daily, è stato lanciato a tutta velocità contro la vetrata del gabbiotto, mandandola in frantumi.
Dopo l’irruzione, i ladri sono fuggiti lasciando il furgone sul posto, che si è poi rivelato rubato. L’allarme è scattato subito e sul luogo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Carini, che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini.
Determinanti potrebbero essere le immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza dell’area, che sono ora al vaglio degli investigatori per cercare di risalire all’identità dei responsabili.
Non è ancora chiaro se i ladri siano riusciti a portar via qualcosa né quale fosse il loro obiettivo specifico. Il colpo, rapido e violento, ha comunque lasciato danni evidenti alla struttura.
Un modus operandi già visto
La tecnica della “spaccata” — usando un veicolo per sfondare l’ingresso di un’attività — non è nuova e richiama analoghi episodi avvenuti negli ultimi anni in varie zone della Sicilia. L’episodio di Capaci riaccende i riflettori sulla sicurezza delle aree di servizio, spesso obiettivo di rapine lampo con modalità aggressive.
I carabinieri proseguono le indagini e non escludono collegamenti con altri episodi simili avvenuti nella provincia.

