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Gli assegni pensionistici destinati alla Sicilia continuano a essere tra i più bassi d’Italia

Gli assegni pensionistici destinati alla Sicilia continuano a essere tra i più bassi d’Italia
PENSIONATO pensioni

La media isolana raggiunge gli 854 euro al mese contro i 1.091 della media nazionale

PALERMO – I pensionati siciliani devono arrivare a fine mese con meno di mille euro. Appena 854 euro al mese per 1,2 milioni di isolani, in media, ben al di sotto di quella nazionale, che arriva a 1.091 euro, mentre nelle regioni del Nord si sale addirittura a 1.296 euro. Lo dicono i dati aggiornati dell’osservatorio dell’Inps.

Se si scende al particolare provinciale, la situazione siciliana peggiora ulteriormente nel territorio di Agrigento, dove la pensione media si ferma ad appena 743 euro, a Enna a 763 euro, mentre le cifre più alte di registrano nella provincia di Siracusa, dove si arriva a 956 euro.

La media regionale nasce da cifre parecchio disomogenee, se si vanno a guardare le diverse categorie: si passa dai 495 euro delle pensioni di invalidità civile, ai 534 euro delle pensioni sociali, ai 731 delle pensioni di reversibilità, quelle che vanno ai coniugi superstiti. Si sale a 763 euro per gli invalidi e a 1.315 euro per le pensioni di vecchiaia, che però rappresentano appena un terzo del totale, contro una media nazionale di 1.485 euro. Per provincia, le cifre più basse, per quanto riguarda le pensioni previdenziali, pari a 1.118 euro, si trovano ad Enna, mentre le più alte si registrano a Siracusa, con 1.469 euro. Le pensioni di invalidità di importo minore, invece, in provincia di Trapani, mentre gli importi maggiori sono, ancora, a Siracusa. Stessi nomi per le pensioni di reversibilità; per le pensioni sociali, si va a Caltanissetta per il limite inferiore di 489 euro, mentre ci si sposta a Palermo per l’importo maggiore, fissato a 557 euro. L’invalidità civile, infine, si muove in una forbice che va dai 485 euro di Trapani ai 502 di Ragusa.

Le pensioni previdenziali nell’Isola rappresentano il 56%

Sul totale, le pensioni previdenziali nell’Isola rappresentano il 56%, contro il 76% registrato a livello nazionale. Nell’intera penisola, all’1 gennaio scorso, l’Inps ha registrato un totale di 17.986.149 pensioni vigenti, di cui i 13,6 milioni sono di natura previdenziale, mentre il restante 23,9%, pari a 4,3 milioni, sono di natura assistenziale. L’importo complessivo annuo è pari a 253,9 miliardi di euro, di cui 226,6 miliardi da gestioni previdenziali e 27,3 miliardi da gestioni assistenziali. Il 46,4% delle pensioni e il 61,7% degli importi provengono dalle gestioni dei dipendenti privati, mentre le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,1% delle pensioni, per un importo in pagamento pari al 24,6% del totale. In ultimo, le gestioni assistenziali coprono il 23,9% delle prestazioni. Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 79,4% da invalidità civili sotto forma di pensione o indennità e per il residuo 20,6% da pensioni e assegni sociali. In parallelo, le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 69,5% da pensioni di vecchiaia, per il 4,8% da pensioni di invalidità previdenziale (58% uomini) e per il 25,7% da pensioni ai superstiti.

Gli importi erogati sono distribuiti per il 55,9% in Italia settentrionale, il 19,7% in Centro, il 24,4% in Italia meridionale e Isole e lo 0,8% a residenti all’estero. Il 53,5% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro; di queste, il 43,1%, pari a 4,1 milioni di pensioni, beneficiano di prestazioni legate a bassi redditi.