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Assegno unico: finalità, spese consentite e rischi di uso improprio

Assegno unico: finalità, spese consentite e rischi di uso improprio
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L’assegno unico è un sostegno economico per le famiglie, destinato al benessere dei figli, con possibili conseguenze legali in caso di uso improprio.

L’assegno unico è un sostegno economico destinato alle famiglie con figli a carico, erogato dallo Stato per favorire la natalità e supportare i genitori nel mantenimento della prole. Questo contributo non è un aiuto generico sul reddito, ma ha lo scopo specifico di coprire le spese relative ai figli minorenni o maggiorenni che soddisfano determinati requisiti.

Poiché è destinato al benessere dei figli, il suo utilizzo dovrebbe concentrarsi sulle loro necessità, anche se la normativa non fornisce direttive dettagliate su come debba essere speso. Questo può portare a discrepanze tra genitori, soprattutto in situazioni di separazione o disagio economico, con possibili implicazioni legali.

Non esiste un elenco rigido di acquisti consentiti o vietati con l’assegno unico. La normativa stabilisce, però, che deve essere impiegato per il benessere dei figli e il supporto alla genitorialità. Sebbene non vi sia un controllo diretto sull’utilizzo delle somme, un impiego improprio può sollevare questioni legali, specialmente quando i fondi vengono usati per scopi esclusivamente personali da parte di uno dei genitori.

Rischi legali per chi usa impropriamente l’assegno unico

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24140/2023, ha chiarito che chi utilizza l’assegno unico per fini personali, senza destinarlo ai bisogni dei figli, potrebbe essere accusato di appropriazione indebita. Secondo l’articolo 646 del Codice penale, questo reato comporta la reclusione da 2 a 5 anni e multa da 1.000 a 3.000 euro.

Tuttavia la valutazione dipende dal contesto: se un genitore ha già coperto le spese per il minore con il proprio reddito e utilizza l’assegno unico per altre necessità, non vi è necessariamente un illecito.

L’assegno unico nei casi di genitori separati

La gestione dell’assegno unico è particolarmente delicata per i genitori separati. In generale, l’importo viene versato al genitore con affidamento esclusivo o suddiviso equamente tra i genitori con affidamento condiviso. Tuttavia è possibile accordarsi su una diversa ripartizione.

Nei casi di affidamento condiviso, il genitore presso cui il figlio risiede prevalentemente è responsabile dell’utilizzo dell’assegno unico per coprire le spese quotidiane. Se l’altro genitore trattiene i fondi senza destinarli ai figli, può essere denunciato per appropriazione indebita, a condizione che il genitore collocatario abbia richiesto formalmente e senza successo la restituzione del denaro.