Il pagamento della mensilità di febbraio 2023 dell’assegno unico è già partito. Ma non sono ancora scattati gli aumenti dovuti alla rivalutazione, ossia l’aggiornamento con l’andamento medio dell’inflazione registrato per il 2022 pari all’8,1%. Il pagamento in genere arriva dopo le ore 18. In un primo momento si pensava che già ora i beneficiari avrebbero ottenuto la somma maggiorata, in realtà il pagamento con gli aumenti e gli arretrati slitterà a marzo. Il mese prossimo, in sostanza verrà pagata la mensilità di febbraio con gli aumenti finora non percepiti.
Il pagamento dell’assegno unico per figli a carico è già scattato a febbraio 2023. Salvo alcune eccezioni, la misura viene erogata già a partire dal 13 febbraio, ma i pagamenti andranno avanti fino alla fine del mese. L’accredito sarà visibile direttamente nel conto corrente indicato quando è stata fatta la domanda.
Nel 2023 aumentano gli importi dell’assegno unico. Nei giorni scorsi è stata pubblicata la tabella con le cifre relative al periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 da cui sono evidenti gli aumenti dovuti alla rivalutazione che di fatto viene riconosciuta a partire dalla mensilità di febbraio. Ciò vuol dire che a marzo saranno versati anche gli arretrati del mese scorso.
Gli importi dell’assegno unico nel 2023 variano a causa della rivalutazione delle soglie Isee, ma anche per il riconoscimento dell’incremento del 50% che l’ultima manovra del governo Meloni ha introdotto in favore delle famiglie con figli di età inferiore a 1 anno, oppure 3 anni qualora siano presenti almeno 3 figli e l’Isee risulti inferiore a 40.000 euro. Tra gli incrementi c’è anche la maggiorazione forfettaria per le famiglie numerose, che da 100 euro passa a 150 euro.
L’Isee 2023 va aggiornato entro il 28 febbraio 2023 da parte di chi vuole ricevere la somma maggiorata in base all’effettiva situazione economica.
Le famiglie che già ricevono l’assegno dallo scorso anno non devono presentare nuovamente la domanda, poichè il sussidio viene rinnovato automaticamente. Ma per non ricevere la somma minima, è necessario presentare un Isee aggiornato entro la fine di febbraio 2023, così l’importo accreditato sarà relativo al reddito effettivo con tutte le eventuali maggiorazioni. Senza l’aggiornamento, dal 1° marzo 2023, verrebbe accreditato solo l’importo “base” pari a 50 euro per figlio.
Oltre al permesso di soggiorno di lungo periodo, il titolo di apolide o rifugiato e gli altri titoli per fare domanda per l’assegno unico per i figli già indicati nella prima circolare di spiegazione l’Inps con un messaggio dà ulteriori chiarimenti sui titoli che dovrebbero avere gli extracomunitari per ottenere il sostegno alla famiglia.
Si ha diritto all’assegno con:
Non possono invece essere inclusi nella platea dei beneficiari – sottolinea l’Inps – i titolari dei permessi:
Ai fini della gestione delle istanze di riesame presentate dagli interessati in seguito a una domanda respinta per la scadenza del titolo, può essere ritenuta valida – spiega l’Inps – la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, poiché gli effetti dei diritti esercitati nelle more del procedimento di rinnovo cessano solo in caso di mancato rinnovo, revoca o annullamento del permesso in questione.