Assegno unico, Sicilia seconda regione per importo medio erogato: 160 euro - QdS

Assegno unico, Sicilia seconda regione per importo medio erogato: 160 euro

Michele Giuliano

Assegno unico, Sicilia seconda regione per importo medio erogato: 160 euro

sabato 08 Ottobre 2022

Osservatorio statistico dell’Inps: dal primo gennaio al 31 luglio presentate 479.502 richieste. Intanto sono in arrivo i conguagli alle famiglie con figli disabili: a loro spetta la maggiorazione

PALERMO – L’assegno unico universale è stato un grande cambiamento per le famiglie italiane e siciliane, e sin dai primi mesi di erogazione l’Isola si è dimostrata pronta ad usufruirne.
L’Osservatorio statistico sull’Auu dell’Inps ha accertato che, dal primo gennaio al 31 luglio scorsi i siciliani hanno presentato 479.502 richieste, l’8,2% del totale italiano, per un totale di 763.921 figli per i quali è richiesto il beneficio, l’8,5% dei quasi nove milioni individuati sull’intera penisola.

La Sicilia si pone al quarto posto tra le regioni, dopo la Lombardia (16,5%), la Campania (9,8%) e il Lazio (9,5%). Le regioni che segnano la minore percentuale di domande presentate sono la Valle d’Aosta (0,2%) e la Basilicata, insieme alle provincie autonome di Trento e Bolzano, tutte con lo 0,9% delle istanze. La Sicilia risale la classifica delle regioni quando si tratta di importo medio mensile. Nei primi mesi di erogazione dell’assegno unico, da marzo 2022, i siciliani hanno ricevuto in media 160 euro al mese per figlio, superati soltanto dai calabresi, con una media di 165 euro al mese, contro la media nazionale che si ferma a 145 euro. È proprio nel Sud e nelle Isole che si registrano i valori più alti (157 euro), mentre al Centro si scende a 141 euro, e al Nord si arriva a 138 euro.

L’importo minore è stato individuato nella provincia autonoma di Bolzano, ferma a 132 euro; poco sopra, a 134 euro, la Valle d’Aosta, e quindi la Liguria, a 136 euro. I richiedenti siciliani che hanno ricevuto almeno un pagamento, tra marzo e luglio, sono stati 446.912, per un importo medio di 259 euro. Nello stesso periodo, sono stati 727.473 i figli per cui è stato effettuato almeno un pagamento. L’assegno unico è andato a sostituire, a partire da marzo scorso, gli assegni familiari, che venivano pagati ai lavoratori dipendenti mese per mese, direttamente dal datore di lavoro, che si poneva come sostituto d’imposta.

L’assegno unico varia in base all’Isee

Con l’introduzione dell’assegno unico sono anche state eliminate le detrazioni per figli a carico e tutti i bonus collegati alla nascita e poi alla crescita del bambino, come il bonus asilo nido. Il nuovo contributo varia in base all’Isee valido al momento in cui si presenta la richiesta, ma se non si dispone del documento si può comunque ottenere l’assegno, che parte da un minimo di 50 euro mensili. Inoltre, viene erogato direttamente dall’Inps e l’accredito avviene tramite conto corrente o bonifico domiciliato. In generale, la misura spetta dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati, per ogni figlio con disabilità, senza un limite dovuto all’età, e per ogni figlio a carico, fino ai ventuno anni d’età.

Come richiedere l’assegno unico

Per richiedere l’assegno unico, bisogna essere cittadino italiano o di un Paese europeo oppure essere familiare di un cittadino italiano o Ue, o, ancora, avere regolare permesso di soggiorno per lunghi periodi o per lavorare o svolgere ricerca per periodi superiori ai sei mesi; inoltre, bisogna avere residenza in Italia ed essere stato per almeno due anni residente in Italia oppure essere assunto a tempo indeterminato o determinato da almeno sei mesi. Per il calcolo dell’assegno unico, si tiene conto di una cifra base che cambia progressivamente in base all’Isee e all’età dei figli: il valore massimo è di 175 euro per ogni figlio con Isee fino a 15.000 euro e figli minorenni, mentre è il minimo è di 50 euro per ogni figlio con Isee pari o maggiore di 40 mila euro o assenza di Isee. Sono previste maggiorazioni per chi ha più di due figli, a partire dall’assegno per il terzo figlio, per le mamme con età inferiore ai ventuno anni, per i figli con disabilità, per i genitori entrambi con redditi da lavoro. Intanto sono in arrivo i conguagli a quelle famiglie che hanno figli disabili ed a cui spetta una maggiorazione.

Una misura prevista dal decreto-legge n. 73/2022 che ha aumentato, limitatamente al periodo dall’1 marzo scorso al 28 febbraio 2023, gli importi spettanti a titolo di assegno unico e universale per i figli disabili senza limiti di età. Tale importo, sempre limitatamente all’annualità 2022, è maggiorato, per ciascun figlio con disabilità fino al compimento di 21 anni di età, in base alla condizione di disabilità come definita ai fini Isee, pari nel massimo a 105 euro mensili. Sempre per l’annualità 2022, l’importo della maggiorazione transitoria dovuto ai nuclei familiari con almeno un figlio a carico con disabilità e con un Isee non superiore a 25.000 euro, a condizione dell’effettiva percezione nel 2021 di assegni al nucleo familiare, viene incrementato di 120 euro mensili. Per le domande presentate entro il 30 giugno scorso, l’adeguamento degli importi sarà conguagliato retroattivamente a partire dall’assegno di marzo 2022 e riconosciuto sino al 28 febbraio 2023.

Per le domande presentate dall’1 luglio scorso, il pagamento dell’assegno è già adeguato ai nuovi importi. A decorrere dall’1 marzo 2023 torneranno ad applicarsi, per i figli maggiorenni affetti da disabilità, gli importi, suddivisi per fascia di età, previsti dai commi 5 e 6 dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 230/2021. Infine, come previsto dal citato decreto-legge n. 73/2022, sono inclusi tra i beneficiari dell’assegno unico e universale i nuclei familiari orfanili, per ogni orfano maggiorenne, a condizione che sia già titolare di pensione ai superstiti e riconosciuto con disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992.

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