Formazione in Sicilia, l’intervista all'assessore Turano

Formazione, l’intervista all’assessore Turano: “Stiamo cercando di cambiare rispetto al passato”

Formazione, l’intervista all’assessore Turano: “Stiamo cercando di cambiare rispetto al passato”

mercoledì 26 Giugno 2024

Intervista all'assessore regionale Turano: “Il nostro punto di riferimento restano i fabbisogni tracciati dal sistema Excelsior”

PALERMO – Come fare per indirizzare al meglio i percorsi di formazione? Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale al ramo, Mimmo Turano, il quale ha evidenziato che il Governo regionale non ha grandi margini di manovra nella programmazione dei corsi, quantomeno per quelli Iefp.

Gli alunni e le alunne cosa chiedono?
“Ci sono moltissime richieste di formarsi nell’ambito degli operatori del benessere. Parliamo di un tipo di formazione che è in buona sostanza direzionata dalle richieste dell’utenza. Non dobbiamo confondere con la formazione degli adulti, dove siamo intervenuti più massicciamente e abbiamo già invertito la rotta da qualche tempo. Nell’ambito dell’Iefp i margini di manovra è evidente che sono molto più ridotti. Questo proprio perché dobbiamo assecondare quelle che sono le ambizioni degli alunni e delle alunne che, ancora in obbligo formativo, scelgono dove andarsi a formare nei due anni successivi obbligatori dopo aver conseguito il diploma di scuola media”.

Ma secondo lei perché tra gli alunni è forte questa richiesta di diventare estetisti o parrucchieri?
“Semplice. Oggi è la televisione che traina l’immaginario collettivo dei ragazzi in questa fascia di età. Faccio un esempio molto banale: secondo voi perché oggi c’è un gran numero di iscrizioni negli istituti alberghieri mentre prima c’erano poche iscrizioni? Semplicemente perché c’è stato un boom di programmi televisivi incentrati sulla cucina. I ragazzi vedono anche che in questa strada si può diventare famosi e scelgono questo indirizzo”.

In che modo la Regione può cercare di orientare i corsi Iefp?
“Quel che abbiamo potuto fare lo abbiamo fatto. Per esempio abbiamo messo dei paletti significativi sul numero dei corsi. Prima la partecipazione al bando era aperta a qualsiasi progetto, ora invece si va per settori. Al massimo si possono finanziare un certo numero di corso per ambito professionale, quindi di per sé abbiamo già ridimensionato il numero di corsi per estetisti e parrucchieri. Ma ripeto, in questo ambito formativo non c’è un grande margine di manovra nelle scelte politiche da fare”.

Altrove, invece, cosa si sta facendo?
“Si è lavorato molto bene a mio avviso e si sono fatte scelte che hanno invertito il trend. Parlo chiaramente della formazione destinata agli adulti. Entro il 30 giugno vareremo un nuovo bando che avrà una precisa valenza e che darà la possibilità di formarsi in determinati settori che sono molto richiesti sul mercato. Lo avevo detto e sto mantenendo l’impegno, e cioè che avrei cambiato la formazione rispetto al passato. Stiamo tenendo in considerazione i fabbisogni espressi dalle imprese e dal mercato del lavoro. Il nostro punto di riferimento restano i fabbisogni tracciati dal sistema Excelsior di Unioncamere, che raccoglie le richieste delle imprese. Certamente c’è ancora qualcosa da calibrare anche rispetto ai bandi da emanare per renderli sempre più rispondenti alle richieste del mercato ed è qui che ci stiamo concentrando”.

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