L’ultimo bollettino dell’Ivass fa segnare a novembre 2023 un picco in aumento anche oltre la media nazionale
Il prezzo medio dell’assicurazione di responsabilità civile auto continua ad aumentare. E non di poco. Secondo il bollettino mensile dell’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nel mese di novembre dello scorso anno in Sicilia in media il premio è salito, su base annua, dell’8,03%, più che nel resto di Italia, dove la crescita media si è fermata al 7,8%. I numeri più alti, in termini percentuali, si registrano nel territorio di Agrigento, al +9,7%; a seguire, Caltanissetta e Ragusa, al 9%, Palermo, all’8,4% e Siracusa e Catania, all’8,30%. Il resto delle province isolane rimangono sotto la media nazionale: Trapani si ferma al 7,5%, ed Enna al 6,3%. Cambia tutto se si guarda all’importo del premio medio. La regione in questo caso rimane ben al di sotto della media nazionale, fermandosi a 350,86 euro, contro un valore di 390,93 euro per il resto della penisola.
Enna la provincia più economica d’Italia
All’interno dell’Isola sale in vetta Catania, a 386 euro, seguita da Messina, a 385 euro, e Palermo a 372 euro. Quindi, Siracusa a 364 euro, Ragusa a 359 e Trapani a 351 euro. In ultimo, a Caltanissetta si spendono in media 345 euro, ad Agrigento 319 euro, mentre ad Enna ci si ferma a 275 euro. La provincia dell’entroterra siciliano è, la meno costosa d’Italia, circa la metà rispetto alla più costosa, Napoli, dove si paga un premio di 560 euro. “Un rialzo astronomico, abnorme e ingiustificato – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – Per trovare un prezzo maggiore bisogna risalire al novembre del 2019, quando era pari a 402,74”. Allarma, secondo l’Unc, l’impennata del rincaro, che in appena un mese sale di quasi 3 euro. Se il trend si mantenesse inalterato, l’incremento su base annua sarebbe ancora maggiore, giungendo all’8,23%, pari a 32 euro e 16 centesimi.
Un trend in ascesa che preoccupa gli automobilisti
“Insomma, le compagnie – conclude Dona – hanno deciso di fare cassa e rimpinguare i loro lauti profitti a scapito degli automobilisti”. Anche sul fronte del differenziale tra città virtuose, come Aosta e Napoli, prese a riferimento come espressione dei due macroterritori Nord e Sud e valutare le difformità territoriali, si registra un netto peggioramento, salito a 248 euro. Tale differenza arriva però a 285 euro rispetto alla città più virtuosa, che è diventata Enna. In termini di variazione annuale, l’andamento è catastrofico: dal 2014 il premio medio è sempre diminuito, anche in termini importanti, con percentuali in negativo, che vanno dall’8% a scendere; nel 2022 il premio medio si era mantenuto sostanzialmente stabile, con una riduzione di appena -0,6%. Il 2023, invece, è definito da questo picco in risalita di diversi punti percentuali.
Si sta tornando ai valori del 2019
Da tempo i gruppi assicurativi italiani avevano preannunciato un aumento delle tariffe, dovuto all’impatto che l’inflazione ha avuto sull’intera filiera della gestione del sinistro. Altro dato significativo dei dati Ivass: se a novembre 2023 la media RC auto è salita del +7,1%, peggio è andata agli automobilisti che sono nelle classi di merito penalizzanti, dalla 2 in poi: per loro, infatti, l’aumento medio su base annua è stato addirittura del +11%. Invece se si fa riferimento al numero di incidenti avvenuti nel 2023, sarà soprattutto la Toscana a soffrire gli aumenti. Uscendo fuori dall’ambito percentuale e riportando i dati all’economia reale, il Codacons afferma che l’aumento del 7,8% comporta una stangata di oltre 1 miliardo di euro su base annua per gli automobilisti italiani.