Un grave episodio di violenza si è verificato nel carcere Ucciardone di Palermo, dove un assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria è rimasto ferito durante le operazioni di contenimento di un detenuto italiano con problemi psichiatrici. L’uomo si era barricato nella sua cella minacciando di farsi del male e lanciando oggetti ed escrementi contro il personale intervenuto per riportare la situazione alla normalità.
Un grido d’allarme sulla sicurezza degli agenti
L’episodio ha nuovamente acceso i riflettori sulle difficili condizioni di lavoro del personale penitenziario. A denunciare la situazione è Maurizio Mezzatesta, segretario nazionale del Cnpp, che ha espresso preoccupazione per la crescente sfiducia e il senso di abbandono tra gli agenti.
“Il personale è sfiduciato e abbandonato nel carcere Ucciardone – ha dichiarato Mezzatesta –. Siamo costretti a lanciare l’ulteriore grido d’allarme sulle condizioni lavorative del personale. All’Ucciardone si continua ad assicurare la sicurezza dell’Istituto con pochissimi uomini e donne della polizia penitenziaria, la parola d’ordine oramai è di accorpare il più possibile al fine di predisporre il servizio giornaliero”.
La situazione critica nella nona sezione
Secondo quanto riportato, gli ultimi episodi di violenza con agenti feriti si sono verificati nella nona sezione del carcere, un’area particolarmente problematica. Le aggressioni ai danni del personale sono in aumento, mettendo in luce una grave emergenza sicurezza che richiede interventi urgenti da parte delle istituzioni.
Necessità di un intervento immediato
L’episodio ha sollevato preoccupazioni sulle misure di sicurezza e sulle risorse a disposizione del carcere Ucciardone. La carenza di personale e la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici rappresentano una sfida sempre più complessa. I sindacati chiedono maggiori risorse e un piano di potenziamento dell’organico per garantire la sicurezza degli operatori e una gestione più efficace delle situazioni critiche.

