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Assolatte: con dazi cinesi rischio paralisi per aziende settore

Assolatte: con dazi cinesi rischio paralisi per aziende settore

In vigore da oggi, Zanetti: servono risposte immediate da Ue

Roma, 23 dic. (askanews) – La decisione di imporre dazi sul settore lattiero-caseario annunciata ieri dalle autorità cinesi e in vigore già da oggi “rischia di compromettere seriamente la tenuta economica delle imprese italiane del comparto lattiero-caseario”, già provato da mesi da una situazione di forte squilibrio tra offerta e domanda. “La decisione delle autorità cinesi ci colpisce in modo molto duro e rischia di mettere in ginocchio il settore lattiero-caseario nazionale”, spiega Paolo Zanetti, presidente di Assolatte. “Siamo di fronte a un provvedimento che penalizza ingiustamente un comparto che nulla ha a che vedere con le tensioni commerciali in corso”.

Nell’estate del 2024, in risposta ai dazi straordinari imposti dalla Commissione europea sulle importazioni di motori elettrici dalla Cina, Pechino aveva avviato un’indagine sul settore lattiero-caseario europeo con l’obiettivo dichiarato di verificare se alcune misure di sostegno alla zootecnia da latte previste dalla PAC potessero generare distorsioni sui prezzi dei prodotti esportati nel mercato cinese.

Nonostante la piena collaborazione offerta dalle aziende coinvolte, che hanno fornito documentazione e supporto alle autorità cinesi in ogni fase dell’istruttoria, l’indagine si è conclusa con esito negativo. La conseguenza è l’introduzione di nuovi dazi aggiuntivi, in vigore da oggi, compresi tra il 21,9% e il 42,7% ad valorem su formaggi europei, che si sommeranno ai dazi ordinari già in vigore (12% sui formaggi freschi e 8% sugli altri prodotti).

Negli ultimi mesi le esportazioni verso la Cina avevano già registrato una contrazione di circa il 20%. Eppure, negli ultimi cinque anni, i formaggi avevano mostrato una crescita straordinaria su quel mercato: +200% in volume e +260% in valore. La Cina rappresenta oggi una destinazione strategica per le imprese italiane, che esportano ogni anno 11.600 tonnellate di formaggi, in gran parte freschi, come mascarpone e burrata, per un valore superiore ai 70 milioni di euro. La Cina è la terza destinazione dell’export extra europeo.

“Siamo stanchi di essere il capro espiatorio di decisioni prese per tutelare settori che non hanno alcuna relazione con il nostro”, prosegue Zanetti. “È già accaduto con il contenzioso Boeing/Airbus, e prima ancora con l’embargo russo. Non possiamo continuare a pagare il prezzo di dispute commerciali che ci sono totalmente estranee”.

Assolatte chiede con forza un intervento immediato delle istituzioni europee e del Governo italiano: “ci aspettiamo che la Commissione europea, sollecitata dal nostro Governo, agisca rapidamente per tutelare le imprese e gli investimenti del settore lattiero-caseario”, conclude Zanetti.