Ast, direzione Giammarva, inizio problematico: monta furia utenti

Ast, la direzione Giammarva inizia tra mille problemi: monta la furia degli utenti

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Ast, la direzione Giammarva inizia tra mille problemi: monta la furia degli utenti

Salvo Catalano  |
mercoledì 19 Aprile 2023

Le tratte cancellate in tutta l'Isola mettono sul piede di guerra centinaia di siciliani

All’Azienda siciliana trasporti oggi è il giorno dell’insediamento ufficiale della nuova governance. Ad attendere il neo presidente Giovanni Giammarva ci sono centinaia di siciliani sul piede di guerra per i tagli di decine di corse che, in particolare negli ultimi giorni, stanno colpendo tutta la Sicilia.

Il termometro dei social

Basta farsi un giro sui social, nei gruppi che raccolgono le segnalazioni dei disservizi, per avere un’idea. “Ma l’autobus delle 8:10 da Trecastagni che non passa da tre giorni? Che fine ha fatto?”, chiede Giuliana. “Oggi una signora ha aspettato dalle 9, tutti morti dell Ast! Si sono fatte le 13, la signora era disperata, ha chiamato il taxi”, scriveva pochi giorni fa Clara. Da inizio aprile, in realtà, Ast comunica sul proprio sito i collegamenti saltati. E sono tanti. Ancora di più negli ultimi giorni: più di 30 corse cancellate oggi a Catania, come denunciato ieri anche dalla deputata del M5s Josè Marano all’Ars: penalizzati i Comuni del Calatino e quelli della fascia ionica, così come i centri pedemontani, in particolare nei collegamenti verso Catania.

Da oggi al 22 aprile salteranno otto corse nel Messinese; disservizi già annunciati fino al 21 aprile nel Siracusano; problemi anche in provincia di Ragusa. Ma sembrerebbe che gli elenchi ufficiali dei tagli che l’Ast pubblica 24 ore prima sul proprio portale non siano affatto esaustivi. Diverse sono le segnalazioni di cancellazioni anche di tratte che sulla carta dovrebbero essere operative. “Una domanda – chiede Nicolas – perché fare comunicati su tratte che non passano e poi non passano neanche le altre?”.

I sindacati chiedono chiarezza

I disservizi non sono nuovi, ma il clima delle ultime settimane, con la vecchia governance prima sfiduciata a parole e poi silurata, avrebbe portato a un’assenza di controllo e intervento nelle quotidiane falle che l’Ast deve affrontare a causa di un parco mezzi vecchio e ridotto all’osso, soprattutto nei centri più piccoli delle province. Tanto che il sindacato Faisa-Cisal non ha perso tempo e proprio stamattina ha inviato una nota al nuovo presidente Giammarva e all’ingegnere Mario Parlavecchio, ex deputato autonomista, ex assessore regionale, oggi dirigente generale dell’Ast. Nella lettera si fa nuovamente presente “la grave situazione di fermo dei bus” e si chiede se sia stata già avviata un’indagine conoscitiva per accertare le responsabilità. Anche il Codacons oggi ha presentato un esposto denuncia alla Procura di Catania a causa dei disservizi “assolutamente non temporanei” di Ast.

L’allarme dei sindaci

A lanciare l’allarme sono pure i sindaci. “Si sta scaricando sui territori, sui pendolari, sugli studenti, il malessere dell’azienda”, denuncia il numero uno dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta. Per l’associazione dei comuni “bisognerebbe provare a tenerla in vita per poi consegnarla al mercato, provando a tutelare le tratte sociali, magari dando i contributi ai Comuni per tutelare determinate fasce. Inutile – continua Amenta – nascondersi dietro la questione delle tratte sociali: i tentativi fatti per salvare questa società sono stati enormi. Quanti anni ci vogliono per capire che una società non è nelle condizioni di sostenersi?“.

Il timore dei comuni dove opera l’Ast

Con preoccupazione guardano al futuro i 13 Comuni dove l’azienda svolge il servizio di trasporto pubblico urbano. Erano 14 fino a qualche giorno fa, quando Siracusa ha deciso di affidarlo a Sais Autolinee. “Se Ast dovesse davvero fallire, per noi sarebbe un problema molto serio”, sottolinea il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo. Timori anche ad Acireale dove l’amministrazione uscente ha imposto ad Ast la continuazione del servizio per otto mesi. Dopo? “Vediamo quale sarà il futuro dell’azienda regionale, ma la scelta spetterà a chi verrà dopo di noi”, spiega il primo cittadino Stefano Alì, il cui mandato scadrà a maggio.

L’ex presidente Castiglione annuncia battaglia legale

Oggi il consiglio di amministrazione ratifica le nomine del presidente Renato Schifani che ha cacciato l’ex presidente Santo Castiglione, accusandolo di non fare abbastanza per risanare la grave e cronica situazione debitoria e dare all’azienda un nuovo piano industriale. Al suo posto arriva il commercialista palermitano Giammarva, fino a marzo componente del consiglio di sorveglianza e del collegio sindacale dell’Ast, nonché ex presidente del Palermo calcio subito dopo l’era Zamparini e per questo finito a processo per dissesto finanziario del club rosanero. Condannato in primo grado, è stato assolto in Appello. Gli altri nuovi componenti del cda sono gli avvocati Rosalba Basile e Antonino Gattuso. Nessun passaggio di consegne ufficiale con l’autonomista Castiglione che, mentre si dedica alla campagna elettorale per le Amministrative catanesi, ha annunciato battaglia legale contro il suo allontanamento voluto da Schifani.

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