L’Ast cambia guida. Alla fine, il presidente della Regione Renato Schifani ha rimosso Santo Castiglione dalla guida dell’Azienda siciliana trasporti. Al suo posto è stato nominato il commercialista palermitano Giovanni Giammarva. Decade dunque il cda con cui, ha affermato Schifani, “è venuto meno il rapporto fiduciario”. Resta da capire qual è il futuro che il presidente ha in mente per l’azienda pubblica che conta 800 dipendenti, tra diretti e interinali, e 120 tratte in giro per la Sicilia. Castiglione, però, annuncia di “voler adire le vie legali per un licenziamento che non è motivato da giusta causa”. E adombra scenari foschi per la società: “Schifani vuole persone di sua fiducia per portarla dove la vuole portare – dice al Quotidiano di Sicilia – Mi auguro che l’Ast continui a vivere”.
Lo strappo di Schifani
Da mesi l’Azienda siciliana trasporti – partecipata al 100 per cento dalla Regione siciliana – era finita nel mirino del governo: situazione debitoria pesante, mancata approvazione dei bilanci 2021 e 2022, assenza di un piano industriale. Questi erano le principali accuse rivolte a Castiglione, uomo vicino a Raffaele Lombardo. “L’Ast è già fallita – ha detto Schifani alcuni giorni fa – il socio unico che è la Regione dovrebbe mettere 50-70 milioni per rilanciarla”. Il presidente sfiduciato si difende dicendo che “era stata fissata al 19 aprile l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2021 a cui sarebbe seguito il piano industriale”. Ma Schifani non ha più tollerato lentezze e perdite di tempo e ha deciso di agire, nominando – come anticipato da Livesicilia – Giammarva alla guida del Cda.
Chi è Giammarva
Giammarva, uno dei più noti commercialisti palermitani, genero di Maria Falcone, assolto in Appello nel processo per il dissesto finanziario del Palermo calcio. Giammarva era accusato di aver fornito false informazioni alla Covisoc (la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) in merito al default del club di cui è stato presidente, su indicazione di Zamparini, tra 2017 e 2018. Condannato in primo grado, è stato assolto in Appello lo scorso marzo. Giammarva conosce bene la situazione dell’Ast essendo stato membro del collegio dei revisori che nelle settimane scorse si è dimesso in contrapposizione alla presidenza Castiglione. Ora toccherà a lui approvare i bilanci e un piano industriale.
I debiti dell’Ast
Sono almeno dieci anni che l’Ast ha sul groppone importanti debiti. Nel 2012 si è toccato l’apice con 107 milioni di euro, nel 2021 erano circa 75 milioni. Eppure l’ultimo bilancio approvato, quello del 2020 sotto la gestione dell’ex presidente Gaetano Tafuri (pure lui autonomista come Castiglione) era in attivo. Secondo Castiglione, però, ci sono somme inesigibili. Ed è a questa ricognizione che l’ormai ex presidente attribuiva i tempi lunghi per l’approvazione dei bilanci.
Arrivano i privati
Sullo sfondo ci sono i privati, interessati alle tratte più remunerative attualmente in gestione all’Ast. Come anticipato dal Quotidiano di Sicilia, un pezzo – il servizio urbano di Siracusa – è già passato in mano alla Sais Autolinee che inizierà il servizio il 17 aprile. Lo stesso giorno in cui le sigle sindacali Fit Cisl e Faisa Fisal hanno indetto uno sciopero interno a tre pezzi grossi del mondo privato delle autolinee: Interbus, Etnatrasporti e Segesta. I lavoratori si fermeranno per protestare contro “i turni massacranti di 13-14 ore che non garantiscono la sicurezza sulla strada – spiega Sergio Crisafulli, di Faisa Cisal –. Agli autisti non vengono garantiti i riposi settimanali regolari, con il tacito assenso della polizia stradale e degli organi preposti ai controlli”.
Sindacati preoccupati
Ecco perché la crisi di Ast preoccupa i sindacati. Che gli 800 dipendenti e i 120 collegamenti – molti dei quali tra piccoli paesi, in tratte non attrattive dal punto di vista commerciale, ma importantissime da quello sociale – finiscano spezzettati nelle mani dei privati è uno scenario che vogliono scongiurare. Eppure le parole di Schifani non sono state rassicuranti: “Nei limiti del possibile proveremo a salvaguardare i lavoratori, ma non so fino a che punto ci riusciremo. Coinvolgeremo anche il ministro Urso”. Il presidente ha sottolineato come, nelle condizioni attuali, l’Ast non potrebbe neanche partecipare alle gare europee che dovrebbero essere espletate per l’assegnazione delle tratte. Il condizionale è d’obbligo. In Sicilia si attende il bando da anni. I privati vanno avanti di proroga in proroga dal 2007. “Rispetto ai servizi affidati alle aziende private nel 2007 – denuncia Crisafulli – oggi molte tratte sociali sono state tagliate in favore di servizi commerciali, ad esempio la Floresta-Messina, o la Tortorici-Catania, ridotte da collegamenti annuali a collegamenti solo per il periodo scolastico. I chilometri tagliati in questi servizi sono andati a vantaggio, ad esempio, della Taormina-aeroporto Fontanarossa”. Ecco perché la partita dell’Ast, appena iniziata, è cruciale per la mobilità di tanti siciliani.

