In questa nuova puntata di Contropiede QdS ospite l’ex amministratore delegato del club rossazzurro, Sergio Gasparin
Nuovo appuntamento con “Contropiede QdS” la rubrica del Quotidiano di Sicilia dedicata al calcio siciliano. In questa nuova puntata, condotta da Antonino Lo Re e Gianluca Virgillito, è intervenuto l’ex amministratore delegato del Catania, Sergio Gasparin.
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Le aste deserte
Due opportunità e in entrambi i casi nessun acquirente ha partecipato alle aste. Riesce a spiegarsi il motivo? “La situazione non ha una risposta univoca, – afferma – ci sono diverse sfaccettature. Innanzitutto stiamo parlando di Serie C, e il bilancio a fine stagione è sempre con un rosso color cupo. Il bando sotto l’aspetto formale è stato allestito da eccellenti professionisti, ma che di materia calcistica conoscono poco. Chiunque acquisisce attraverso l’asta si assume il rischio assoluto del risultato sportivo. Nel caso di retrocessione, nel bando non è previsto nessun cuscinetto o paracadute economico. E poi c’è la questione Torre del Grifo….”.
Un salto nel passato
Era il 2013 quando Sergio Gasparin ha lasciato il Catania. Era prevedibile già allora questo tracollo? “Parlo delle cose – aggiunge – che ho avuto modo di conoscere. In quella stagione, la migliore della storia rossazzurra, c’erano tutte le condizioni strutturali, del patrimonio sportivo, delle professionalità e delle idee affinché quel progetto potesse continuare. Sul perché è stato interrotto bisognerebbe chiederlo ad altri o ad altro…”.