Milano, 19 dic. (askanews) – Si è chiusa con il 70% dei lotti venduti l’edizione milanese di “The Wine & Spirits Vintage Auction” organizzata da Wannenes e andata in scena l’11 dicembre. Il totale delle aggiudicazioni ha sfiorato i 350mila euro, pari al 100% della stima minima complessiva del catalogo, consentendo al Dipartimento Vini della maison di archiviare positivamente il semestre.
L’andamento dell’asta ha visto una netta prevalenza dei grandi vini francesi, con la Borgogna al centro delle aggiudicazioni più rilevanti. A confermarlo è stato Flaviano Gelardini, responsabile del Dipartimento Vini assieme a Luca Giordana, spiegando che “a dominare la scena è stata la Borgogna, che ha registrato le aggiudicazioni più significative dell’asta”. Tra i risultati di maggior rilievo figura una magnum di Vosne-Romanee 1er Cru “Cros Parantoux” 1996 di Henri Jayer, aggiudicata a 21.250 euro, con un incremento del 100% rispetto alla base d’asta. Sempre dalla Borgogna, una bottiglia di Montrachet 1999 del Domaine Leflaive ha raggiunto i 10mila euro, mentre una selezione di tre bottiglie di La Tache 1992 del Domaine de la Romanee-Conti è stata battuta a 5.626 euro.
Riscontri positivi sono arrivati anche dai vini del Rodano. Due bottiglie di Ermitage Rouge Cuvee Cathelin Jean-Louis Chave delle annate 2000 e 2003 sono state aggiudicate rispettivamente a 4.000 e 4.750 euro. Interesse anche per una bottiglia di Hermitage Blanc La Chapelle Paul Jaboulet Aine 1953, venduta a 1.375 euro, con un incremento del 69% sulla base d’asta.
Nel segmento dei Bordeaux si sono distinti diversi Grand Cru di Pauillac. Sei bottiglie di Chateau Lafite Rothschild 2010 sono state vendute a 3.750 euro, mentre una bottiglia di Chateau Latour 1918 ha raggiunto i 2.000 euro, con un incremento dell’88%. Aggiudicata anche una bottiglia da cinque litri di Chateau Pichon Longueville Comtesse de Lalande 1982, passata di mano per 3.500 euro.
Particolarmente significativa la verticale di Pomerol Petrus, che copriva le annate dal 1973 al 1997 e ha registrato il tutto esaurito. In evidenza le annate 1989 e 1990, entrambe aggiudicate a 3.000 euro. Tra i Margaux, una bottiglia di Chateau Margaux 1953 è stata battuta a 1.125 euro, mentre una verticale con le annate 1990 e 1991 è stata venduta a 1.187 euro. Da segnalare anche una bottiglia di Chateau Palmer 1955, aggiudicata a 750 euro, con un incremento del 750% rispetto alla base.
La seconda sessione dell’asta ha visto l’interesse concentrarsi sui grandi Merlot italiani. Gelardini ha sottolineato che “a calamitare l’interesse dei collezionisti sono stati i lotti di Masseto, che sono andati tutti venduti”. Tra questi una verticale dal 1987 al 2015, comprensiva di grandi formati, con un doppio magnum 1999 passato di mano per 3.000 euro e tre bottiglie del 2015 in cassa originale aggiudicate a 2.500 euro, con un incremento del 122%.
Buoni risultati anche per le altre etichette Super Tuscan. Sei bottiglie di Sassicaia 1994 della Tenuta San Guido sono state vendute a 1.125 euro, mentre due verticali, una con annate dal 2010 al 2015 e una dal 2016 al 2021, hanno raggiunto entrambe i 1.375 euro. Tra i Tignanello di Antinori, dodici bottiglie dell’annata 1997 sono state aggiudicate a 1.625 euro.
Tra i lotti toscani erano presenti anche diversi Brunello di Montalcino. Una bottiglia di Riserva Biondi Santi 1964 è stata battuta a 687,50 euro. Tre lotti da tre bottiglie di Brunello di Montalcino Intistieti di Soldera 1991 sono stati aggiudicati rispettivamente a 1.250, 1.187 e 1.062 euro. Della stessa Cantina, due lotti di Brunello di Montalcino Case Basse 1987 sono stati venduti a 1.500 e 1.792 euro, mentre una Riserva 1998 e una Riserva 1999 sono state entrambe aggiudicate a 1.187,50 euro.
Meno favorevole, invece, l’andamento di alcune etichette piemontesi. “Purtroppo continua il trend negativo di alcune etichette più iconiche di Barolo e Barbaresco” ha concluso Gelardini, precisando che “pagano ancora l’eccessivo innalzamento dei prezzi degli ultimi anni, prezzi che i collezionisti non sono più disposti a pagare”.

