Dalla Società italiana Menopausa: "Ennesimo attacco alla salute delle donne. No a confusione" le parole del professor Gambacciani.
“La pillola non aumenta il rischio di trombosi in maniera clinicamente rilevante in donne giovani che non hanno problemi di salute, così come non aumentano i fattori di rischio per le donne in menopausa che non hanno controindicazioni e assumono la terapia ormonale sostitutiva”.
Lo ha detto all’ANSA il professor Marco Gambacciani della Società italiana Menopausa commentando le parole del presidente dell’Aifa Giorgio Palù che ha detto di aspettarsi che l’Ema dia: “Una nota di avvertenza perchè se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, bisognerà studiarli. Soprattutto le donne che prendono la pillola”.
“Questo è l’ennesimo attacco alla salute delle donne – ha affermato Gambacciani – perchè gli si mette in testa che quello che fanno per la loro sessualità e la qualità della vita sia dannoso, perchè gli ormoni sono frutto del demonio. Quando invece la letteratura scientifica dimostra che le donne colpite dal Covid siano state protette più degli uomini proprio grazie agli ormoni. Non solo: sottolineo che anche donne obese, con fattori di rischio prendono gli ormoni usando la terapia transdermica, al posto di quella orale”.
E ha aggiunto: “Non si può dare per scontato che il vaccino AstraZeneca sia associato a episodi di trombosi, nè si può dare per scontato che il vaccino determini ipercoagulabilità del sangue perchè non è dimostrato da nessuna evidenza scientifica. E’ davvero dannoso generare confusione e paure”.
E ha concluso: “Al momento l’unica evidenza che abbiamo è che nel Regno Unito l’unico effetto collaterale del vaccino è stato quello di ridurre di cento volte la mortalità per Covid”.