Si è conclusa ieri sera nella Sala Emilio Migneco dei Laboratori Nazionali del Sud (Lns) di Catania, l’European Summer School on Experimental Nuclear Astrophysics, scuola biennale inaugurata nel 2001 e diventata un appuntamento importante per tanti docenti e giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo.
Studenti e docenti da ogni parte del mondo
Hanno partecipato a questa decima edizione oltre 120 studenti e docenti provenienti da Cina, Repubblica Ceca, India, Kazhakistan, Uzbekistan, Germania, Francia, Russia, Slovenia, Polonia, Stati Uniti, Croazia, Romania, Gran Bretagna, Spagna, Libano e Giappone.
Il prof. Claudio Spitaleri, che è stato ordinario di Astrofisica Nucleare del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, è scienziato emerito dell’Infn – Laboratori nazionali del Sud e fondatore e direttore della Summer School, ha tracciato per il Quotidiano di Sicilia un quadro dei contenuti emersi da quest’edizione.
Fusione nucleare ed elementi di combustione
“La sopravvivenza dell’Uomo – ci ha detto – è legata alla produzione di energia pulita. Di fusione nucleare si parla sin dalla fine della seconda guerra mondiale. I problemi tecnici sono enormi. Ma anche quelli relativi alla semplice scelta di elementi di combustione che non producano radiazioni, non vanno sottovaluti. Infatti una società americana sta studiando come utilizzare Idrogeno e Boro per ottenere energia pulita dalla fusione al posto di Deuterio e Trizio”.
“L’Astrofisica nucleare – ha aggiunto Spitaleri – si occupa anche delle misure delle probabilità di fusione anche tra Boro e idrogeno. E tra gli argomenti trattati in quest’edizione della Summer school on experimental nuclear Astrophisic c’è stato anche questo argomento di grande attualità delle reazione di fusione termonucleare che avvengono nelle stelle. Ciò dimostra come, pur studiando fisica e stelle, si possa lavorare all’energia pulita”.
L’importanza della ricerca di base
“Purtroppo – ha sottolineato lo scienziato – la Politica spesso non comprende l’importanza di sostenere la ricerca di base, che permette di dare risposte al nostro futuro. E nei Laboratori nazionali del Sud di Catania, dagli anni Novanta del secolo scorso, si conducono e sono sostenute anche molte ricerche di base. Proprio grazie al Laboratori del Sud a Catania esiste la a Summer school on experimental nuclear Astrophisic, che, biennale, da vent’anni, grazie anche a un iniziale contributo di finanziamento di Provincia e Comune, ha portato a Catania duecento scienziati di livello mondiale – le cui istituzioni hanno pagato il soggiorno in Sicilia – e cinquecento studenti giunti da ogni nazione, dalla Cina all’Australia”.
Catania città della Scienza
“Questi studenti – ha spiegato Spitaleri – stringendo rapporti con i docenti e i nostri allievi, sono rimasti legati a Catania e alla Sicilia sotto il profilo umano, oltre che scientifico e culturale. E proprio questo era uno degli obiettivi principali della scuola. Lancio dunque un appello alla Politica perché si interessi di più di Scienza e perché ci aiuti a proseguire l’esperienza di questa nostra scuola, che ha ancora enormi potenzialità”.

