Tramite i suoi canali social il Ministro della Cultura del governo Meloni Alessandro Giuli è stato vittima di atti intimidatori e vandalici su auto e moto di famiglia. Il ministro ha “avvisato le autorità competenti confidando che questi attacchi possano cessare”.
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Giuli: “Atti vandalici sul motorino di mia moglie, ho avvisato le autorità competenti”
“Non era mai accaduto prima, ma da quando, 7 mesi fa, sono diventato ministro è la terza volta che avviene, sotto la mia abitazione: atti vandalici sul motorino di mia moglie, gomme dell’auto sgonfiate, furto del casco e gesti intimidatori come la busta del ghiaccio per contusioni al posto del casco rubato. Ho avvisato le autorità competenti confidando che questi attacchi cessino!”. Lo scrive il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, su Facebook, postando una foto del motorino al quale è stato asportato tutto il blocco della luce anteriore.
La solidarietà dalla politica: da La Russa al M5s
“Esprimo la mia sincera e affettuosa solidarietà al ministro Giuli e a sua moglie per gli atti vandalici e intimidatori subiti. Spero che le autorità facciano presto piena luce su quanto accaduto, individuando i responsabili. Un abbraccio affettuoso alla famiglia Giuli, colpita più volte da gesti inaccettabili”. Lo scrive sui social, Ignazio La Russa, presidente del Senato.
“Solidarietà al ministro Alessandro Giuli per gli atti vandalici subiti. Il dissenso può essere politico, ma il rispetto per la sfera personale è imprescindibile. Ci auguriamo che gli episodi che ha denunciato non si ripetano più e che su di essi possa farsi piena luce nel più breve tempo possibile”. Così gli esponenti M5S in commissione cultura.
Anche dal Pd arrivano messaggi di solidarietà: “Esprimiamo solidarietà al ministro Giuli per gli atti vandalici di cui è stato oggetto e che hanno coinvolto anche la sua famiglia. Noi crediamo che la migliore politica nasca dal rispetto, a partire dagli avversari politici e che in questo tempo così aggressivo sia necessario prendere le distanze da ogni episodio violento, denunciandolo con forza. Ci auguriamo che sia fatta piena luce”.

