Atti persecutori e maltrattamenti a Fiumefreddo, un arresto - QdS

Minacciata, insultata e controllata ossessivamente: l’incubo di una donna e la denuncia

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Minacciata, insultata e controllata ossessivamente: l’incubo di una donna e la denuncia

Redazione  |
lunedì 03 Aprile 2023

Storia di violenza e atti persecutori ai danni di una donna del Catanese. Dalle minacce al coraggio di chiamare i carabinieri per far arrestare il compagno.

I carabinieri della stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno arrestato un 50enne del posto, perché ritenuto responsabile di atti persecutori: avrebbe più volte minacciato di morte e maltrattato la compagna.

Ecco la ricostruzione dei fatti che hanno portato all’arresto e i provvedimenti nei confronti dell’uomo.

Atti persecutori e maltrattamenti a Fiumefreddo, la richiesta d’aiuto

Al riguardo i militari di Giarre, intorno alle 22, sono intervenuti a seguito di una richiesta d’aiuto di una 47enne giarrese che, attraverso il 112, aveva riferito di essere appena stata malmenata dal proprio compagno che, inoltre, avrebbe anche rivolto minacce di morte nei suoi confronti e della sua famiglia.

Hanno pertanto immediatamente raggiunto l’abitazione della donna, trovando effettivamente davanti l’ingresso il figlio di quest’ultima in compagnia del 50enne che, ubriaco e nonostante la presenza degli stessi carabinieri, ha cercato di entrare nell’appartamento bussando violentemente alla porta.

La donna, divorziata, ha in seguito sporto denuncia contro il compagno reo, a suo dire, di un’ossessiva gelosia che lo avrebbe quotidianamente portato ad episodi di violenza fisica o verbale, con minacce di morte anche nei confronti dei suoi familiari: “sei una (…) fai schifo, tu e i tuoi figli siete tutti (…). Ti ammazzo, ti faccio a pezzi”, manifestazioni che si acuivano con l’assunzione di sostanze alcoliche di cui l’uomo avrebbe abusato.

Ma non bastava perché il 50enne, con il quale aveva allacciato una relazione sentimentale nel maggio del 2021, condizionava la sua vita controllandola ossessivamente con videochiamate, nel corso delle quali la costante era rappresentata dalla richiesta di sapere perché si trovava online e con chi stesse parlando. Tale comportamento, mai denunciato per timori di violente reazioni di quest’ultimo, ha fatto maturare alla donna la decisione di interrompere quel rapporto “malato”.

La seconda possibilità e il coraggio di denunciare

A gennaio, però, ritenendo che il comportamento dell’ex compagno fosse cambiato, la donna aveva riallacciato la relazione.

Nulla però era realmente mutato e anzi quel giorno l’uomo, per il sol fatto di non aver lei accettato di raggiungere assieme un albergo sul motociclo del compagno piuttosto che in auto, l’avrebbe presa a schiaffi. In più, le avrebbe detto “Fai la (…) anche con i carabinieri” poiché i militari, transitando proprio in quel momento e avendo visto la donna vittima di atti persecutori discutere con il 50enne, le avevano chiesto se andasse tutto bene ottenendo una risposta positiva.

L’uomo è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha convalidato l’arresto.

Immagine di repertorio

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