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Attività in corso sull’Etna: esplosioni stromboliane e colate in discesa

Attività in corso sull’Etna: esplosioni stromboliane e colate in discesa
ETNA

Prosegue l’attività dell’Etna con esplosioni stromboliane e nuove colate laviche dal Cratere di Sud-Est, senza impatti rilevanti sui centri abitati

L’Etna continua a far parlare di sé con un quadro di attività intensa ma al momento confinata alle aree sommitali. Secondo l’aggiornamento diffuso oggi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il vulcano mostra un’attività stromboliana persistente al Cratere di Sud-Est. Le esplosioni, alternate a fasi di maggiore energia, proiettano materiale piroclastico oltre l’orlo craterico, mentre deboli e sporadiche emissioni di cenere si disperdono rapidamente senza raggiungere i centri abitati.

Colate in discesa lungo i fianchi

Particolarmente attiva si conferma la bocca effusiva a quota 2980 metri, che alimenta un campo lavico ampio e articolato. I flussi, almeno tre i principali, si diramano in più rami secondari e continuano a scendere verso valle: il fronte più avanzato, misurato in mattinata, si è fermato intorno ai 2350 metri di quota, in prossimità delle zone di Monte Pecoraro e delle cosiddette “bocche del 1610”.

Non tutte le aperture del vulcano si comportano allo stesso modo: la bocca a 3100 metri risulta ormai inattiva e in raffreddamento, mentre quella a 3200 metri continua a spingere colate in direzione sud-est, con il fronte che si attestava a quota 2870 metri.

Dal punto di vista sismico, i sensori registrano ancora un tremore vulcanico su livelli elevati, con epicentro stabile nell’area del Cratere di Sud-Est. Dopo l’impennata di ieri, l’attività infrasonica ha mostrato oggi un rallentamento, con eventi meno numerosi e di intensità ridotta.

Le deformazioni del suolo

Gli strumenti che monitorano i movimenti del terreno non segnalano variazioni significative rispetto ai giorni precedenti. L’unico dato di rilievo riguarda una lenta tendenza alla decompressione rilevata dalla stazione dilatometrica di DRUV, che dall’inizio dell’attività effusiva ha accumulato una variazione di circa -55 nanostrain.

Un fenomeno sotto osservazione

L’attuale fase dell’Etna non desta al momento particolari criticità per le aree abitate, ma conferma lo stato di dinamismo del vulcano. L’INGV prosegue nel monitoraggio costante attraverso rilievi sul campo, osservazioni a distanza e strumentazioni di nuova generazione, mantenendo alta l’attenzione su uno dei giganti più attivi del Mediterraneo.