Attività sportive, in Sicilia + 24% in cinque anni - QdS

Attività sportive, in Sicilia + 24% in cinque anni

Serena Giovanna Grasso

Attività sportive, in Sicilia + 24% in cinque anni

mercoledì 18 Settembre 2019

Unioncamere: al 30 giugno 2019 registrate 1.190 imprese, 230 in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Oltre la metà delle 23.380 presenze rilevate in Italia si concentra solo in cinque regioni: Lombardia (4.438), Lazio (2.914), Emilia Romagna (2.198), Toscana (1.874) e Veneto (1.870). A livello provinciale, Roma (2.500 unità, più del doppio di quelle registrate nelle nove province dell’Isola), Milano (1.500) e Torino (918) si contendono il podio

PALERMO – Impianti e club sportivi, palestre, enti e organizzazioni sportive negli ultimi anni hanno acquistato una maggiore pervasività. Secondo i dati contenuti all’interno del report di Unioncamere, in cinque anni si è assistito ad un incremento complessivo pari a 4.517 unità. Oltre un terzo dell’incremento, precisamente il 35,7%, si concentra in due sole regioni: ovvero, Lombardia (+972) e Lazio (+680). In generale, seppur in diversa misura, tutte le regioni totalizzano dei saldi positivi.

La Sicilia si colloca nella prima metà della classifica, precisamente all’ottavo posto, con un incremento pari a 230 unità (+24%). Le attività sportive complessivamente censite in Sicilia al 30 giugno 2019 ammontano a 1.190 unità: nel dettaglio, la componente con il maggior numero di presenze si trova nell’ambito degli enti e organizzazioni sportive che si occupano di promozione di eventi (388, ovvero 115 unità in più rispetto al 30 giugno 2014); a seguire troviamo la gestione di impianti sportivi (342, +43 sul 2014), la gestione di palestre (257, +19 rispetto al 2014) e i club sportivi (203, +53).

A livello nazionale, le attività sportive sono complessivamente 23.380: anche in questo caso, lo “zoccolo duro” del comparto è rappresentato dalle organizzazioni sportive e di promozione di eventi legati allo sport (8.127 unità, pari al 35% del totale). Pari rilevanza, intorno al 22%, hanno le altre componenti dell’offerta imprenditoriale sportiva nazionale: gestione degli impianti (5.167 attività), gestione di palestre (5.100) e club sportivi (4.986). Lombardia (4.438), Lazio (2.914) e Emilia Romagna (2.198, +350 rispetto al primo semestre 2014) sono le regioni in cui si concentra il maggior numero attività. A seguire troviamo Toscana (1.874, +340), Veneto (1.870, +432), Piemonte (1.755, +336) e Campania (1.697, +299).

A livello provinciale, Roma è davanti a tutti in termini di numerosità delle imprese del settore con oltre 2.500 attività (più del doppio rispetto a quelle registrate in tutta l’Isola), seguita da Milano (quasi 1.500) e Torino che sfiora quota mille (918). Anche nelle realtà provinciali più piccole, i cittadini possono oggi contare su una rete crescente di attività specializzate nel fitness. A Biella, ad esempio, sono più che raddoppiate le strutture sportive rispetto a giugno 2014, tanto che a fine giugno 2019 la provincia registra un incremento di imprese del settore del 64%. Alta la crescita anche a Imperia (+48,9%) e a Vercelli (+47,7%). Aumenti oltre il 40% contraddistinguono anche le province di Trieste, Catanzaro, Savona, Ravenna, Lodi, Caserta e Pescara.

Palermo, con le sue 310 attività, si colloca tra i primi venti posti per maggior incremento nel quinquennio considerato (precisamente in tredicesima posizione, con 68 unità in più). Nell’Isola seguono Messina (+46, con 206 unità), Catania (+41, con 213 unità), Trapani (+34, con 152 unità) e Siracusa (+21, con 97 unità). Situazione stazionaria a Ragusa (80 unità al 30 giugno 2019, così come accadeva cinque anni prima). Mentre piccole variazioni hanno interessato le province di Enna (20, rispetto alle 15 unità del 2014), Caltanissetta (49, ovvero 7 unità in più) e Agrigento (63, contro le 55 unità del 2014). Isernia (dalle 36 del 2014 alle 35 del 2014, -1) e L’Aquila (dalle 136 del primo semestre di cinque anni fa alle 126 del primo semestre dell’anno in corso, -10) sono state le uniche due province a livello nazionale in cui il numero di attività di sportive nel quinquennio considerato si è ridotto.

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