Augusta, memoria Capaci, location “bocciata” dalle associazioni - QdS

Augusta, memoria Capaci, location “bocciata” dalle associazioni

Luigi Solarino

Augusta, memoria Capaci, location “bocciata” dalle associazioni

giovedì 27 Maggio 2021

Le due associazioni Punta Izzo possibile e Natura sicula hanno criticato la scelta della Giunta di commemorare il giudice presso il lungomare Granatello

AUGUSTA (SR) – Il coordinamento “Punta Izzo Possibile” e l’associazione “Natura Sicula” hanno criticato la scelta dell’Amministrazione comunale di Augusta di svolgere la commemorazione della strage di Capaci, in cui 29 anni addietro persero la vita ad opera della mafia il giudice, Giovanni Falcone, la moglie, Francesca Morvillo, e i tre agenti della scorta, presso il lungomare Granatello in una “insolita location”.

“Metti una mattina in un bar-discoteca di fronte all’oasi-rifugio per uccelli selvatici delle Saline Regina. Tra imbarcazioni da diporto e fogne a cielo aperto che scaricano in mare. È in questa insolita location – scrivono in una nota le due associazioni – che l’Amministrazione comunale ha scelto di celebrare la memoria di Falcone, la cultura della legalità e l’interesse alla valorizzazione del sito d’importanza comunitaria delle Saline di Augusta”.

Legalità e ambiente, specie nel nostro territorio, sono temi indissolubilmente legati – proseguono Punta Izzo Possibile e Natura Sicula -. Un territorio complesso in cui il lungomare Granatello, e più in generale il Golfo Xifonio, rappresenta solo uno dei simboli dell’illegalità ambientale che è concausa del degrado civile, economico e culturale di questa fetta di Sicilia. Un’illegalità che si declina negli scarichi fognari non depurati, nell’assenza di un piano comunale di utilizzo del demanio marittimo e nel rilascio di concessioni demaniali a privati avulse da criteri di tutela ambientale, paesaggistica e culturale”.

“Concessioni – e spesso anche nulla osta della soprintendenza – che producono l’effetto di attribuire una cornice di legalità formale – innescandone la normalizzazione sociale – a fenomeni di privatizzazione e mercificazione di beni pubblici in contrasto con le finalità di conservazione e tutela di quegli stessi beni – aggiungono gli ambientalisti -. Stando così le cose, ad Augusta si ritiene normale che, tra liquami e miasmi fecali, nasca un bar-discoteca a pochi metri da un’area naturale istituita dalla comunità europea per la protezione dell’avifauna selvatica”.

“Ed appare del tutto normale che in una tale location, l’assessorato comunale alla Cultura organizzi un evento per sensibilizzare gli studenti alla legalità e alla difesa dell’ambiente. Da qui – concludono – l’urgenza di ripudiare questa normalità, continuando a resistere al puzzo del compromesso morale che inquina più delle ciminiere industriali. In memoria di Falcone e di tutte le donne e uomini liberi”.

Sul proprio profilo Facebook ha replicato l’assessore alla Cultura, Giuseppe Carrabino: “spiace che si voglia polemizzare su una iniziativa che ha avuto l’esclusiva finalità di coinvolgere i nostri ragazzi e le loro famiglie per vivere insieme una giornata nel ricordo e nella riflessione di chi ha pagato con il sangue la testimonianza e il legame ai valori dello Stato. Abbiamo inteso coinvolgere le famiglie ed educare i ragazzi alla legalità nel senso più ampio del termine. Sul Piano comunale di utilizzo del demanio marittimo proprio in queste settimane stiamo lavorando sulla perimetrazione per regolamentare il tutto. Il nostro obiettivo è definirlo nel più breve tempo possibile. Per quanto mi riguarda, l’Assessorato alla Cultura continuerà a proporre tutte quelle iniziative che hanno la finalità di esaltare la bellezza del nostro patrimonio e delle nobili radici della nostra Augusta”.

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