Aumento Iva, tutti i rischi per le famiglie - QdS

Aumento Iva, tutti i rischi per le famiglie

Marco Carlino

Aumento Iva, tutti i rischi per le famiglie

martedì 07 Maggio 2019

Altroconsumo: “Con Iva al 25,2% impennata delle voci di spesa degli italiani”. Cgia Mestre: “Con questo aumento si rischia una forte crescita dell’evasione fiscale”

ROMA – A partire dal 1° gennaio 2020 è previsto un aumento dell’Iva dal 22 al 25,2%, rincaro annunciato dal ministro dell’economia Giovanni Tria, come risultato delle clausole di salvaguardia, vale a dire quelle misure che il Governo dovrà adottare per rispettare i vincoli imposti dall’Unione europea per il bilancio delle spese previste.

Secondo uno studio portato avanti dall’associazione Altroconsumo, se l’Iva aumentasse al 25,2%, le voci di spesa delle famiglie italiane potrebbero impennare vertiginosamente. Infatti, oltre ai costi relativi ai beni di prima necessità come i prodotti alimentari , subirebbero aumenti anche le spese per la casa e le utenze e quelle per i trasporti pubblici.

Prendendo in considerazione i dati Istat, riferiti ai consumi delle famiglie nel 201 si stima una spesa media per una famiglia italiana di 2.564 euro al mese che, nel caso dell’aumento dell’Iva, arriverebbe a 2.612 euro. Ciò comporta che bisognerebbe mettere in conto un incremento di 48 euro al mese, cioè 576 euro di spesa in più in un anno, senza tenere conto del’ulteriore aumento dell’accisa sul carburante, anch’essa prevista con l’arrivo del 2020.

I prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono le voci più a rischio in caso di aumento dell’Iva. Potrebbero, infatti, subire un incremento di spesa di 10 euro, passando da 457 euro ai 467 euro mensili. Con la nuova Iva anche i tabacchi subirebbero un innalzamento di spesa mensile, passando dagli attuali 45 ai 46 euro.

Per quanto concerne i trasporti (con tutto ciò che ne comporta) si passerebbe dagli attuali 290 euro mensili ai 298 in seguito all’aumento, un aggravio, quindi di quasi 100 euro in un anno. A incidere per lo più sarà l’aumento di 40 euro annuo sui carburanti, la cui spesa ogni mese passerà da 126 a 129 euro.

Capitolo casa: per le spese che riguardano affitto e manutenzione degli immobili, ogni utente avrebbe un aggravio di tre euro al mese, passando dagli attuali 755 ai 758 euro al mese. Questo incremento significherebbe che in un anno una famiglia andrà a spendere circa 40 euro in più. I costi aumenterebbero di tre euro al mese anche per mobilio e pulizia della casa, passando dai 110 attuali ai 113 euro.

Infine per ciò che riguarda le utenze, considerando sia la telefonia fissa che quella mobile, si arriverebbe ad un incremento mensile di quasi due euro, in altre parole, si arriverebbe a spendere 18 euro in più all’anno, da 57 a 59 euro al mese. Per le tariffe per l’energia elettrica, la variazione di spesa potrebbe toccare i 18 euro annui in più, mentre per le bollette del gas si dovrebbe arrivare ad un aumento di circa 27 euro.

Filtra pessimismo dalla Cgia di Mestre che, oltre a ricordare che l’evasione fiscale sottrae alle casse dello Stato circa 113 miliardi di euro ogni anno, avverte: “Se l’incremento delle aliquote Iva non verrà disinnescato, oltre ai pesanti effetti recessivi sull’economia, l’Italia rischia anche un forte aumento dell’evasione”.

“Il possibile aumento di 3 punti percentuali dell’aliquota ridotta e di 3,2 di quella ordinaria – continua Cgia – interesserebbe anche i servizi di manutenzione e di riparazione, gli onorari dei liberi professionisti e le ristrutturazioni edilizie. Con questo aumento d’imposta, di fatto molti clienti finali sarebbero “spinti” a non pagarla affatto, evitando di richiedere al prestatore del servizio la fattura o la ricevuta fiscale”.

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