In Sicilia nel 2021 le vendite sono aumentate del +14% rispetto all’anno precedente. Dai chilometri scalati alle mini-caparre, fino alle “automobili-fantasma”: i consigli per evitare le trappole
PALERMO – Il mercato delle auto usate in Sicilia continua ad andare a gonfie vele. Lo scorso anno sono stati effettuati ben 268.673 passaggi di proprietà netti di auto usate, secondo i dati raccolti dell’Aci, in crescita del +14,3% sul 2020, poco più della media nazionale, che si ferma al 13,2%.
Anche per l’anno in corso l’andamento sembra seguire la stessa linea. Le ragioni sono molteplici: difficoltà di reperimento delle auto nuove, con tempi di consegna spesso troppo lunghi, e una perdurante crisi economica che non permette spese esorbitanti per un singolo mezzo di trasporto.
L’interesse di molti utenti sull’usato sta, però, facendo crescere i prezzi: nel 2021 il costo medio delle auto usate sul territorio isolano è aumentato di ben il +12,3% rispetto al 2020. A livello provinciale, Catania è in testa nella classifica per numero di passaggi di proprietà, con 68.294 passaggi di proprietà, ben il 15% in più rispetto all’anno precedente; a seguire, Palermo e Messina, entrambe con il 14,5% in più. La provincia in cui si registra l’aumento maggiore è Enna, che ha registrato il 18,2% in più di passaggi di proprietà. La possibilità di fare buoni affari, spendendo meno che per una auto nuova, non deve far dimenticare che è altrettanto facile cadere vittima di trappole.
L’invito alla prudenza viene dall’Unione nazionale consumatori: “È bene sottolineare che la crescita esponenziale del mercato di auto usate ha favorito l’altrettanto sviluppo di siti di compravendita online. Senza voler demonizzare l’e-commerce, che anzi può rappresentare un’ottima occasione, è quindi importante conoscere quali insidie si possono nascondere sul web”.
Le truffe più comuni sono facili da riconoscere
Ad esempio, la cosiddetta “concessionaria scozzese”: prezzi stracciati per un’auto che vale molto di più, e solo dopo si scopre che il concessionario dice di trovarsi in Scozia (o anche in Grecia, in Irlanda o altrove) e chiede un acconto per poter iniziare la pratica. Prima ancora di aver visto l’auto o aver avuto informazioni dettagliate o documenti. Altre situazioni simili si possono trovare con venditori frettolosi, che dicono di essere solo di passaggio in Italia, e chiedono di bloccare l’auto con una mini-caparra, viste le tantissime richieste.
Una delle truffe classiche, che risale a ben prima dell’avvento del web, è l’auto “ringiovanita” grazie ai chilometri scalati per farne aumentare il valore; sicuramente è più arduo manomettere un contachilometri digitalizzato, ma non è così, anzi. Piuttosto, rispetto al passato è una modalità scelta soprattutto su vetture di medio/alto valore.
I consigli per evitare le trappole
L’Unione nazionale consumatori ha anche voluto fornire una serie di consigli per evitare di cadere in trappola: controllare sempre i dati del venditore (come e-mail e numero di cellulare), anche semplicemente su un motore di ricerca, per verificare se magari quei dati sono segnalati, da altri utenti, come pericolosi.
Nel caso di numeri di telefono potrebbe anche trattarsi di numeri a pagamento. Altro suggerimento, il controllo dei documenti e la verifica di eventuali vincoli attraverso il Pra (Pubblico Registro Automobilistico). In generale, bisogna diffidare di soggetti che dichiarano di trovarsi all’estero, di chi vuole concludere in fretta l’affare, qualsiasi sia la motivazione indicata, e per questo fa prezzi estremamente vantaggiosi.
Vanno sempre controllati al meglio sia gli interni che la carrozzeria, oltre a fare controllare il motore da un meccanico di fiducia.