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Auto, Csp: stime mercato 2025 -3,6%, solo 6% dealer prevede aumento vendite

Auto, Csp: stime mercato 2025 -3,6%, solo 6% dealer prevede aumento vendite

Con incentivi attese 55.680 immatricolazioni bev, una goccia nel mare

Milano, 3 nov. (askanews) – Per il Centro Studi Promotor, proiettando i risultati dei primi dieci mesi del mercato dell’auto (1.293.366 auto -2,7% e -20,4% rispetto al 2019) sull’intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.502.836 unità con un calo del 3,6% sul 2024 e del 21,6% sul 2019.

In questo quadro “va segnalato che il peso delle auto elettriche resta marginale con la conseguenza che il nostro paese si mantiene in coda nella graduatoria europea per immatricolazioni di questo tipo di auto”. Un contributo per sostenere la quota delle elettriche verrà certamente dagli incentivi che si sono esauriti tra il 22 e il 23 ottobre con 55.680 prenotazioni: un numero compatibile con le immatricolazioni delle auto elettriche registrate annualmente, ma indubbiamente una “goccia nel mare” per quello che riguarda la transizione all’elettrico.

Da alcune domande inserite nell’ultima inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor sui concessionari auto emerge che l’auto elettrica viene acquistata essenzialmente come una seconda auto perché nella considerazione della gente pesa la convinzione della minore flessibilità di impiego di questa soluzione rispetto a quelle tradizionali a combustione interna.

Per quanto riguarda le prospettive per i prossimi mesi dall’ inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor emerge poi che solo il 6% degli interpellati prevede nei prossimi mesi un aumento delle vendite di auto, mentre il 28% si attende stabilità e ben il 66% prevede vendite in calo.

“Il quadro non è certo dei migliori – commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – e non conforta certo il fato che non vi siamo segnali che indichino che l’Unione Europea voglia assumere nel prossimo futuro provvedimenti utili per rilanciare l’industria automobilistica europea (ammesso che sia ancora possibile) dopo gli effetti catastrofici prodotti proprio dalla politica dell’Unione Europea per la transizione energetica nell’auto”.