Milano, 1 ott. (askanews) – In Italia crescono i listini delle auto nuove, +37% dal 2019 (fonte Quattroruote Professional): se, al netto di promozioni, nel 2015 si poteva scegliere tra 33 modelli sotto i 15 mila euro, oggi sotto questa cifra ne rimane solo uno. Lievitano i costi di gestione per carburante (+18,6% benzina e +22,2% gasolio), per riparazioni (+21,7%), per pedaggi (+22,7%) e per imposte (+20,4%). E contestualmente scende il potere d’acquisto degli italiani, -8,7% rispetto al 2008. Emerge dal Rapporto Quattroruote “Gli Italiani e l’Auto” da cui emerge la crescente inaccessibilità del bene automobile.
Il rischio che l’auto da simbolo di democratizzazione della mobilità individuale torni all’originario status di prodotto elitario è reale, spiega il Rapporto Quattroruote, che nella sua disamina mette in luce anche il divario tra l’inflazione generale e l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità: +3,4% per il latte, +23,4% per il caffè, +17,9% per i legumi e +8,4% per la frutta (dati Garante dei Prezzi, 12 mesi luglio 2025). Asset a cui vanno aggiunti i rincari su casa, affitti e beni non essenziali, che comprimono ulteriormente i bilanci delle famiglie.
E a pagare le spese di questo budget sempre più limitato è l’automobile come dimostra il dato relativo alle nuove immatricolazioni, -20% rispetto al 2019, e l’inesorabile invecchiamento del parco circolante che, alla fine dell’anno scorso, ha raggiunto i 13 anni di età media.
Quattroruote ribadisce quindi l’urgenza di un duplice intervento che preveda politiche strutturali a supporto delle famiglie – al fine di accrescere il potere d’acquisto – e un piano pluriennale di sostegno della filiera in grado di rilanciare sia la domanda che le attività produttive.

