Milano, 25 set. (askanews) – Nella prima metà del 2025 le immatricolazioni di auto elettriche in Italia e nell’Ue-27 sono state molto inferiori alle previsioni del 2021 (-47%) rafforzando le ipotesi di un notevole ritardo nel raggiungimento delle scadenze fissate dall’Unione Europea. Se questo trend prosegue, l’Ue raggiungerà la riduzione del 55% di emissioni di CO2 non prima del 2032 e l’obiettivo zero emissioni oltre il 2040, invece che nel 2035 come previsto. E’ quanto emerge dalla 6° edizione dell’indagine eReadiness Study 2025 di PwC Strategy& Italia.
In particolare per quanto riguarda l’Italia rispetto alle stime di vendite di bev e phev del 2021 pari a 169mila unità ne sono state immatricolate circa 89mila (50% bev): mancano quindi all’appello circa 80mila veicoli.
“Anche seguendo la traiettoria di elettrificazione dei paesi più virtuosi come la Norvegia ci sarebbe un ritardo di due anni per il target di zero emissioni. Se l’Europa avesse avuto la tecnologia e il controllo sulle filiere sarebbe stato giusto fissare una scadenza così sfidante, ma così non ci sono le condizioni. La Commissione Ue dovrebbe prendere in considerazione un posticipo”, spiega Francesco Papi, Partner PwC Strategy& e Automotive Leader.
Il tema è stato al centro del recente Dialogo Strategico sul settore svoltosi a Bruxelles. “La Commissione Ue ha tenuto il punto sui target, ma c’è stata qualche apertura preso atto delle difficoltà del settore. Ma quando si avrà piena coscienza della gravità della crisi, l’auspicio è che venga preso in considerazione un posticipo”, conclude Papi.

