Auto, tracollo delle immatricolazioni - QdS

Auto, tracollo delle immatricolazioni

redazione

Auto, tracollo delle immatricolazioni

mercoledì 05 Gennaio 2022

Il mercato è ancora in forte sofferenza: nel 2021 “persi” 460.000 veicoli rispetto al 2019 (-24%). Unrae: “Settore assente dalla legge di Bilancio, i costi della transizione ricadranno sui consumatori”

ROMA – Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ha comunicato che a dicembre 2021 sono state immatricolate 86.679 autovetture a fronte delle 119.620 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari a un calo di oltre il 27%. Cifre incomparabili con il pre-pandemia: nel 2019 le immatricolazioni erano state 1.916.320.

Lo scorso anno i trasferimenti di proprietà sono stati 274.998 a fronte di 276.665 passaggi registrati a dicembre 2020, con una diminuzione pari a -0,60%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 361.677, ha interessato per il 23,97% vetture nuove e per il 76,03% vetture usate.

Il mercato dell’auto, quindi, chiude il 2021 con un tracollo delle immatricolazioni. Con il dato di dicembre il numero di auto nuove vendute nell’intero anno si ferma a 1.457.952 unità, con un lieve incremento di 76.000 auto rispetto al 2020 (+5,5%) ma con ben 460.000 auto perse rispetto al 2019 (-24%).

Il dato del 2021, inferiore anche alle previsioni formulate durante l’anno, è stato influenzato da una politica di sostegni frammentari e, in ultimo, dalle aspettative disattese dei consumatori per l’assenza di incentivi nella manovra economica del Governo approvata in Parlamento.

“L’Unrae – afferma il presidente dell’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, Michele Crisci – ribadisce il forte sconcerto per la decisione delle Istituzioni di non assegnare nella Legge di Bilancio le risorse economiche necessarie per incentivare il mercato dell’auto con un piano triennale. Finora, le pur scarse risorse destinate con interventi ‘stop and go’ hanno avuto un impatto positivo nel promuovere la mobilità elettrica: le immatricolazioni di veicoli full-electric, plug-in hybrid e hybrid sono, infatti, aumentati del 274% nell’ultimo anno e mezzo, con indubbio impatto positivo sul rinnovo del parco e sulla riduzione emissioni”.

“L’assenza di una strategia almeno di medio periodo, con un piano di interventi organico – aggiunge Crisci – farà ricadere i costi economici della transizione sui consumatori, e i costi sociali sui lavoratori di un comparto che genera un fatturato commisurabile al 20% del Pil”.

In un contesto europeo, dove si distinguono i piani di incentivazione varati in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, l’Italia spicca tra i maggiori mercati come l’unico a non aver previsto alcuna risorsa per l’automotive. Per il solo 2022 fra Pnrr e Leggi di Bilancio la Germania ha stanziato 2.100 milioni di euro, la Francia 1.245 e la Spagna 619 milioni di euro.

“Di fronte al segnale scoraggiante di una Legge di Bilancio priva di attenzione verso un settore fondamentale della transizione ecologica – conclude Crisci – l’Unrae sostiene la necessità urgente di istituire un tavolo di lavoro che definisca una strategia volta a incentivare la diffusione di vetture di ultima generazione, accelerare il rinnovo del parco circolante, promuovere le infrastrutture di ricarica e varare la riforma fiscale del settore”.

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