Non hanno fatto in tempo a fuggire: la storia di un bizzarro furto avvenuto a Vittoria, in provincia di Ragusa.
Bloccato con l’autocarro rubato dopo appena 10 metri: è il riassunto di una “buffa” vicenda, conclusasi con due arresti e un sequestro, verificatasi a Vittoria, in provincia di Ragusa.
Ecco il bilancio dell’operazione dei carabinieri, impegnati – a livello locale e provinciale – in continui servizi di controllo del territorio a tutela dei cittadini e di contrasto ai reati contro il patrimonio.
Autocarro rubato a Vittoria, ladri fermati dopo 10 metri
In particolare, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Vittoria, nel corso di mirati servizi finalizzati alla prevenzione dei reati contro il patrimonio eseguiti nella notte, transitando in viale Colonnello Iannizzotto (ex strada Forcone) hanno notato un autocarro che procedeva a lenta velocità e una persona a piedi nei pressi del veicolo.
Quest’ultimo, alla vista degli operanti, ha cercato di dileguarsi. Insospettiti da quanto osservato prontamente, i militari hanno fermato l’autocarro dopo soli 10 metri di marcia e, contestualmente, raggiunto e fermato l’uomo a piedi.
Dal controllo sul posto il conducente dell’autocarro è stato identificato come C.S., classe ’70, e l’uomo a piedi come C.G., classe ’72, entrambi già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
I militari hanno accertato che l’autocarro rubato, di proprietà di un uomo dimorante nello stesso viale, era stato aperto rompendo la serratura dello sportello e avviato il motore mediante la forzatura del nottolino di accensione con l’utilizzo di una tenaglia e di uno strumento artigianale noto impropriamente come “spadino”, poi estratto con gesto repentino da C.S. durante il controllo dei militari per disfarsene.
L’uomo a piedi, invece, con il ruolo di “palo”, prima di essere fermato dai carabinieri, ha cercato di darsi alla fuga dirigendosi a un’auto parcheggiata poco distante. Dalle verifiche dei militari l’auto è risultata noleggiata con regolare contratto e intestata allo stesso C.G., tant’è che all’interno dell’abitacolo del veicolo c’erano anche il suo portafoglio e cellulare ancora acceso.
Sequestro e arresti
I carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro degli arnesi da scasso, restituito l’autocarro rubato al legittimo proprietario dopo averne acquisito la querela, e proceduto nei confronti degli indagati con l’arresto per il reato di furto aggravato in concorso su bene esposto per consuetudine a pubblica fede.