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Autonomia, Calderoli: mai finita nell’armadio

Autonomia, Calderoli: mai finita nell’armadio

“Anche governatori Pd d’accordo, poi Schlein segretaria gli ordinato di cambiare idea”

Roma, 13 dic. (askanews) – “La domanda sull’autonomia toglie dall’armadio ciò che tutti pensavano fosse andata nell’armadio. Non c’è mai andata. E non c’è solo l’autonomia differenziata, stiamo facendo anche la riforma di tre statuti: Sicilia, Trentino, Friuli. Poi c’è anche l’autonomia differenziata, approvata nel 2024. Quattro regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria) hanno chiesto di attivare i negoziati e da un anno si sono avviati su Protezione civile, professioni, previdenza completementare integrativa e sanità”. Lo ha detto il ministro per l’Autonomia Roberto Calderoli ad Atreju.

“Il Sud, il centro in particolare – ha ricordato – era stato attirato dall’autonomia differenziata. Su 15 regioni a statuto ordinario, 14 hanno chiesto l’autonomia differenziata. Fino al febbraio 2023, fino a quando c’era Bonaccini in prima fila con il suo sottosegretario all’autonomia più autonomista di Zaia. Quando Schlein è diventata segretaria di partito, i quattro governatori di centrosinistra hanno ricevuto una telefonata in cui gli veniva ordinato di essere contrari e votare contro l’autonomia. Lo slogan che è passato è stato quello che l’autonomia spacca l’Italia. Io sostengo sia una responsabilizzazione. Come dice Zaia in certe regioni c’è bisogno di più Stato e in altre di più autonomia e dove non interviene la regione lo stato deve intervenire”.