Secondo Anci Sicilia il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, depositato in Conferenza unificata, rischia di innescare gravi forme di disuguaglianza fra i cittadini
“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le Autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo” (articolo 5 della Costituzione) garantendo a tutti i cittadini giustizia sociale, coesione ed eguaglianza dei diritti e secondo Anci Sicilia il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, depositato in Conferenza unificata, rischia di innescare gravi forme di disuguaglianza fra i cittadini della stessa nazione con imprevedibili ripercussioni sulla tenuta sociale, in particolare, nelle regioni del Sud.
Per l’associazione che rappresenta i Comuni siciliani è importante che i diritti sociali e di cittadinanza siano garantiti con pari opportunità e che istruzione e sanità, in via prioritaria, nella qualità di diritti fondamentali dei cittadini, rimangano incardinati in un unico sistema che garantisca il superamento delle disuguaglianze sociali ed economiche.
Le Autonomie locali incarnano i valori istituzionali di solidarietà e autonomia e i contenuti del disegno di legge sull’autonomia differenziata rischiano di creare disuguaglianze mettendo in pericolo l’unità nazionale.
“Prima ancora di dare corso all’autonomia differenziata si proceda al superamento della spesa storica e si assicurino i Livelli essenziali delle prestazioni a tutti i cittadini italiani, superando le diseguaglianze nell’erogazione dei servizi. Il nostro Paese ha bisogno di unità e del rispetto dei principi contenuti nella prima parte della Costituzione. Qualsiasi riforma o legge di riforma costituzionale sia adottata nel rispetto degli articoli 2, 3 e 5 della Costituzione, applicando in modo corretto i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”. Questo è il messaggio lanciato a seguito dell’incontro su questo delicato argomento fra l’Anci Sicilia, rappresentata dal presidente e dal segretario generale Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, l’Associazione dei sindaci del Recovery Sud, rappresentata da Giovanna Bubello, sindaca di Alessandria della Rocca e l’Ali Sicilia (Autonomie locali italiane) rappresentata da Francesco Cacciatore, sindaco di Santo Stefano Quisquina, svoltosi nei giorni scorsi a palazzo Comitini a Palermo.